Non ci sarebbe stato alcun dispositivo salvavita e nessuna norma di sicurezza rispettata. Questo lo scenario in cui sarebbe stata costretta a lavorare Mimma Faia, la trentottenne che due mesi fa è rimasta folgorata a causa di una scossa elettrica che l'ha raggiunta mentre puliva la cucina del locale Theo Trattoria, in corso dei Mille.
La donna si trovava con una collega, entrambe assoldate a nero per pochi spicci, circa venti euro: stavano pulendo la cappa della cucina quando una prima scossa, leggera, aveva raggiunto l'altra donna. Poi, dopo qualche minuto, proprio quando sull'elettrodomestico c'erano le mani della donna originaria del quartiere di Roccella, è arrivata la scarica più potente. Le condizioni di lavoro dunque sarebbero state pressoché al limite. Fin dal primo giorno di lavoro: Mimma Faia era stata assunta quando ancora nel locale c'erano dei lavori in corso, uno scenario che la metteva ogni giorno a rischio di incidenti. E per pulire la cappa, la trentottenne, che ha lasciato tre figli di 21, 19 e 14 anni, spesso era costretta ad infilarsi al suo interno.
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