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Per i sommozzatori dei vigili del fuoco in 5 giorni 123 immersioni e 4.370 minuti sott'acqua - VIDEO

Gli specialisti del corpo nazionale sono circa 400, suddivisi in 21 nuclei presenti in tutta Italia

Nelle operazioni di ricerca dei dispersi dopo il naufragio del Bayesian, che si sono svolte in questi giorni nel mare di Porticello, sono stati impegnati i sommozzatori dei vigili del fuoco abilitati all’alto fondale. La preparazione e l’addestramento dei sub varia infatti a secondo della complessità e particolarità degli scenari dove possono trovarsi a intervenire per portare soccorso. Una componente dei sommozzatori del Corpo nazionale è composta appunto da quelli abilitati alla procedura Dno (decompressione in nitrox): attraverso l’utilizzo di particolari miscele in fase di decompressione hanno infatti la possibilità di una permanenza maggiore in profondità.

I componenti del nucleo speciale dei sommozzatori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono abilitati per le immersioni in «ambienti confinati». Questa caratteristica sta consentendo il loro impiego nelle complesse operazioni che si sono svolte a Porticello. Sono in grado infatti di fare immersioni tra sifoni e passaggi angusti per penetrare in spazi stretti e bui, naturali come una grotta o artificiali come una struttura sommersa.

Gli specialisti del corpo nazionale sono circa 400 suddivisi in 21 nuclei presenti in tutta Italia. La loro presenza garantisce la risposta operativa alla domanda di soccorso in ambiente acquatico marino, lacustre e fluviale.

Quelli di Porticello sono stati cinque giorni di lunghe e delicate operazioni in mare, a circa 50 metri di profondità e in uno scenario d’intervento altamente complesso. Oltre 40 gli specialisti sommozzatori, giunti dai nuclei di Sicilia, Sardegna, Campania, Lazio, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Calabria, che hanno partecipato alle operazioni in mare e che si sono alternati nelle ricerche dei dispersi. Ogni giorno il dispositivo di soccorso del corpo nazionale era composto da 27 sommozzatori, tra questi hanno avuto un ruolo fondamentale gli 11 speleo e gli 8 abilitati alle immersioni in alto fondale. Dal naufragio fino al recupero dell’ultimo disperso i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno effettuato 123 immersioni per un totale di 4.370 minuti.

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