La rissa alla discoteca Arena Sirenetta di Mondello ha lasciato il segno e il proprietario della struttura, Antonino Romano, ha scritto una lettera al Giornale di Sicilia per raccontare tutti gli sforzi fatti per garantire la sicurezza.
«I giovani di Palermo - è la sua premessa - hanno diritto a divertirsi in piena sicurezza e non possono essere indistintamente criminalizzati per una sparuta minoranza di delinquenti che girano per i vari locali solo per scatenare risse e creare disordine». Poi Romano affronta il tema dell'impegno profuso dai gestori. «Noi titolari di strutture pubbliche - continua - che alimentano il settore della movida e del divertimento - pub, ristoranti, discoteche ecc. - facciamo di tutto con i nostri staff e con le risorse umane che a vario titolo si occupano di accoglienza e di sicurezza per garantire serate di musica e divertimento nel pieno rispetto delle regole e per garantire la piena tranquillità degli avventori».
Romano entra anche nello specifico del suo locale. «Nella nostra discoteca - spiega - stiamo molto attenti alla gestione della sicurezza: oltre ai 12 addetti al servizio di sicurezza ci siamo dotati di un impianto di videosorveglianza che riprende tutto ciò che accade dentro e fuori dalla discoteca. Non è un caso se sino ad ora non è mai accaduto nulla di grave nel nostro locale se non piccole scaramucce immediatamente sedate. Purtroppo il fenomeno delle baby gang esiste e l’attività di controllo di questi ultimi non può essere delegata in modo esclusivo agli esercizi commerciali. Non ne abbiamo le competenze e non è nostro compito e sappiamo di poter contare sull’intervento puntuale delle forze dell’ordine».
Poi Antonino Romano, che è anche il proprietario del ristorante La Sirenetta, che si trova in piazza Valdesi, al contrario della discoteca, che è invece in via Azalea, sottolinea che non si deve fare confusione fra i due locali. «Devo però constatare una certa confusione in riferimento al locale La Sirenetta che si occupa solo di ristorazione e che non ha punti di contatto con la discoteca Arena. Purtroppo sono in molti a confondere le due strutture che però vengono associate in modo superficiale alla cosiddetta mala movida. Chi esercita questa attività in maniera legale e trasparente - come il sottoscritto, ma siamo la stragrande maggioranza a tenere questo comportamento - è in prima linea nel contrastare il fenomeno ed è per questo che le generalizzazioni gratuite tra locali e mala movida non sono soltanto dannose per tutti quelli che vi lavorano ma creano situazioni di ingiustizia, non riconoscendo la professionalità e la correttezza delle buone pratiche messe in campo e il rispetto quotidiano delle norme. In tale prospettiva il ruolo dell’informazione è fondamentale perché in grado di far capire con chiarezza chi sta dalla parte della legalità e chi la contrasta».
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