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I rifiuti in strada a Palermo, nessun accordo con i sindacati su straordinari e doppi turni alla Rap

La Rap ha quasi 600 addetti ma ogni giorno la raccolta la fanno in 266. Il sindaco Lagalla chiede aiuto alle altre partecipate: diano una mano

Niente da fare. Non si torna indietro su straordinari e doppi turni. Tante buone intenzioni, i soldi trovati in calcio d’angolo ma i sindacati della Rap restano fermi sulle posizioni originarie, stravolgendo il tentativo di recuperare, seppur timido e stentato, nella raccolta dei rifiuti a Palermo. La fumata nera emersa dall’incontro-fiume di ieri tra Cisl e Cisal e vertici dell’azienda conferma che i giorni più caldi, sul fronte della sporcizia, hanno ancora da venire. Il segretario generale della Cisl, Dionisio Giordano, lo ha sottolineato sin dalla mattinata: «La città si accorgerà che non siamo più in strada fuori dai turni ordinari». La Rap infatti ha comunicato l’impossibilità di assumere tutti i primi 106 operatori ecologici perché circa 60 candidati rischiano l’esclusione a causa di dichiarazioni false sul possesso dei requisiti, al momento poste a verifica di legittimità degli enti competenti.

L’unica operazione in grado di consentire una svolta, per i sindacati, è proprio l’assunzione di autisti e operai, secondo le previsioni del piano industriale del presidente, Giuseppe Todaro: entro il 2024 circa 370 operatori e un centinaio di autisti. Il parco mezzi della raccolta indifferenziata è in condizioni raccapriccianti, mentre paradossalmente i 130 nuovissimi mezzi della differenziata sono fermi in autoparco proprio per mancanza di personale. «Il carattere di emergenzialità non si affronta chiedendo all’azienda di proseguire con accordi che penalizzano il bilancio della Rap e non risolvono il problema della raccolta - scrivono Cisl e Cisal nella nota diffusa in serata -. Ribadiamo la necessità urgente di fare assunzioni e di ricapitalizzare l’azienda, alla quale nel biennio 2022-2023 sono state sottratte risorse dai Pef (piano economico finanziario, ndr) Tari pari a 11,5 milioni, guarda caso la perdita registrata dalla società, che ammonta a circa 10 milioni. Riconosciamo l’impegno dell’Amministrazione Lagalla ma se lo spartiacque individuato è il 31 dicembre, senza mezzi e senza personale è già chiaro che lo scenario non potrà essere modificato». Oggi si replica con l’incontro dal sindaco.

Nell’ultimo elenco ufficiale, a oggi alla Rap hanno la qualifica di operatori ecologici (secondo livello) 330 dipendenti. Gli autisti di mezzi che devono garantire la raccolta e i vari servizi sono invece 232 (livello 3 a e b) e poi impiegati di concetto, operai, capo area, tecnici e dirigenti. Ogni giorno, nei tre turni di raccolta, sono impegnati 266 dipendenti. Nell’organico dell’azienda dei rifiuti si trovano anche nomi di politici: un eurodeputato, un consigliere comunale e consiglieri di circoscrizione con qualifiche più alte. Una lista che riporta però solo le mansioni e non l’area dove i dipendenti svolgono effettivamente i loro compiti. Nel 2022, ultimo Pef approvato, c’erano 1612 dipendenti, ma ad oggi con i pensionamenti, a piazzetta Cairoli non ci dovrebbero essere più di 1400 addetti. Serve una svolta decisiva ed è quello che chiede il socio Comune. Ieri, nella lettera indirizzata da Roberto Lagalla al presidente Giuseppe Todaro prima dell’incontro con i sindacati, il concetto di massimo sostegno alla sopravvivenza di Rap è stato ribadito.

«Si prende atto con favore dell’assunzione di 46 autisti, di 50 operai - si legge nella nota del sindaco -. Ma queste unità non saranno risolutive per il recupero immediato degli arretrati del servizio di raccolta. L’amministrazione però non trascura, anche con il coinvolgimento di altre società partecipate, la implementazione dell’attività di diserbo che rappresenta una concausa del degrado cittadino e un fattore di rischio elevato di incendi». Rap deve però darsi una mossa e presentare un piano di riorganizzazione entro il 30 settembre. Lagalla lo ha messo nero su bianco: «Va razionalizzato il processo di raccolta, avendo cura di tenere in considerazione lo spazzamento e la pulizia delle strade, della collocazione di cestini di raccolta e di più funzionali modalità di deposito e ritiro dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali, anche valutando modiche degli orari di conferimento e ritiro». Fondamentale è la guerra all’abbandono incontrollato dei rifiuti. Il Comune ha già dato mandato al capo di gabinetto di convocare settimanalmente i comandanti della polizia municipale e di quella metropolitana, per predisporre servizi di controllo in presenza e con il telerilevamento.

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