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Palermo, magliette nere e lacrime: il dolore dei compagni del ragazzo morto nell'incidente di Monte Pellegrino

La comunità scolastica sgomenta. «Dentro la stanza dove riposa mio nipote, non parla nessuno. Si sentono solo i pianti e i singhiozzi dei suoi amici e della sua famiglia», dice la zia Lidia Esposito

C'è silenzio attorno alla bara del giovane Simone Gnoffo, il ragazzo di 18 anni morto in un incidente stradale a Palermo, sui tornanti di Monte Pellegrino. Sotto casa sua, in via Sicilia, ci sono centinaia di ragazzi che non riescono a darsi pace. Indossano tutti una maglietta nera, senza scritte né disegni, tutta nera, come il vuoto e il dolore che c'è dentro ciascuno di loro.

Simone era uno studente della IV B amministrazione, finanza e marketing, all'istituto Einaudi-Pareto, che si trova in via Brigata Verona, di fronte alla sua casa. Tutta la scuola, docenti e studenti, si danno il turno per portargli l'ultimo saluto. Abbracciano Anna Cusimano, la mamma di Simone, che accanto ha i colleghi del liceo scientifico Ernesto Basile, perché è insegnante di Scienze motorie in quella scuola. Una famiglia unitissima, quella di Simone, che lui amava profondamente: la sorella maggiore Sofia di 23 anni, papà Mimmo e i nonni che continuano a chiedere a Dio perché si è preso Simone e non loro.

Il giovane diciottenne era molto legato a tutti e quattro i suoi nonni e loro stravedevano per lui, tanto che Caterina lo scorso ottobre ha chiesto proprio a a Simone di accompagnarla all'altare nel giorno delle nozze d'oro. «Dentro la stanza dove riposa Simone non parla nessuno - dice la zia Lidia Esposito -. C’è un silenzio agghiacciante. Si sentono solo i pianti e i singhiozzi dei suoi amici e della sua famiglia. Non esistono parole che possano spiegare questo dolore né tanto meno consolare la famiglia».

L'intera comunità scolastica sgomenta e addolorata per la notizia appresa, esprime cordoglio alla famiglia ed è particolarmente vicina a tutti gli studenti che lo hanno avuto come compagno di classe ed amico. Arriva anche un messaggio commosso della dirigente scolastica dell’Einaudi Pareto, Maria Rita Di Maggio: «Simone era un nostro ragazzo. Sono sconvolta e vicina alla famiglia. Invito tutti i giovani a stare attenti e rispettare la vita responsabilmente affinché non arrivino sofferenze tanto grandi. Lunedì giustificherò l'assenza e autorizzerò tutti i ragazzi della classe di Simone a partecipare ai funerali».

«Buon 18° compleanno, amore mio. Finalmente - aveva scritto la mamma di Simone in un post pubblico in occasione del compleanno del figlio - questo giorno è arrivato. Un giorno speciale da ricordare con l'augurio, ma ne ho pure la certezza, che tu faccia tesoro di tutte le emozioni provate. Ti amo infinitamente amore mio e ti auguro sempre tutto quello che possa renderti felice e soddisfatto della tua vita. Io ti starò sempre accanto a sostenerti e incoraggiarti». Ora è Simone che starà accanto alla sua mamma e dall’alto veglierà su tutti coloro che lo hanno amato e continuano a tenerlo nel cuore.

 

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