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L'affare a Capaci, le quote societarie trasferite, l'incontro con Mister X: all'origine dei guai di Angelo Onorato

L’architetto aveva un appuntamento per risolvere una questione, ma è mistero sulla società alla quale è stata ceduta l’azienda. Il sindaco Puccio: «Non si può costruire»

All’origine dei guai di Angelo Onorato potrebbe esserci un affare a Capaci. Il giorno in cui è morto, l’architetto avrebbe avvisato il cognato che sarebbe andato proprio nella località a pochi chilometri dal capoluogo «per risolvere, spero bonariamente, una questione». Quale? E soprattutto con chi? Domande a cui gli inquirenti stanno cercando una risposta. Di sicuro c’è che negli ultimi tempi l’attività societaria di Onorato era tutt’altro che ferma e coincide con un importante e travagliato affare a Capaci.

Nel dettaglio si tratta di una lottizzazione che riguarda la costruzione di un complesso residenziale all’inizio del viale alberato alle porte del paese. Un’area di 9 mila metri quadrati. «Tutto è fermo da anni», spiega il sindaco di Capaci, Pietro Puccio. «Se non vengono realizzate le opere di urbanizzazione primaria, cioè strade, acquedotti, parcheggi, fognature, nessuno può chiedere l'autorizzazione per costruire».

Facciamo un passo indietro. La lottizzazione è presente nel piano regolatore dal 1990. Viene approvato da un commissario ad acta nel 1997 e i lavori iniziati vengono interrotti per un problema al collegamento fognario. Si ritorna in consiglio comunale dove viene approvato nuovamente, con alcuni emendamenti, nel 2014. Qui entra in gioco Onorato con la On. Imm Srl di cui è proprietario fino allo scorso dicembre quando cede l’azienda all’imprenditore Giuseppe Pretesti. Ma dal 2014 le cose non cambiano. «L’attività del cantiere - prosegue Puccio - rimane ferma, servono i nulla osta necessari. Alcuni enti hanno dato parere positivo, altri no. Ad esempio Amap, (l’azienda partecipata che gestisce il servizio idrico, ndr), ha imposto nuove prescrizioni e la modifica progettuale».

Un mistero riguarda proprio la cessione a Pretesti della On. Imm Srl per 98.800 euro, esattamente il valore del capitale sociale dichiarato. Non un affare conveniente. L’amministratore unico dell’azienda è Giuseppe Pretesti, la sede legale si troverebbe in via Villa Heloise al numero 21 presso lo studio Acai. Ma ieri pomeriggio al citofono la risposta è stata secca: «Qui Pretesti non esiste, mai sentito parlare di On Imm». Dalla visura camerale emergono dati che raccontano di un certo dinamismo dell’azienda: sette trasferimenti di quote: a chi? Cinque pratiche nell’ultimo anno e una richiesta di proroga del deposito del bilancio: perché?

Ma torniamo a Capaci. In quel terreno ereditato dal padre, Onorato progettava di realizzare 25 appartamenti. Forse le difficoltà sopra citate hanno cambiato qualcosa?
L’ansia di Onorato, su quell’affare incerto e sempre più complicato, è palpabile. Tale da volere una pistola nonostante non avesse il porto d’armi. La cercava da tre settimane, come ha raccontato un suo amico. Voleva difendersi da qualcuno o uccidersi? Perché la volontà di armarsi?

Nella lettera trovata e indirizzata all’avvocato tributarista Fabrizio Macchiarella e scritta in febbraio, Onorato fa riferimento a una vicenda di crediti non incassati, a debiti con «persone sbagliate». Nomi, però, non ne vengono fatti. Sicuramente per proteggere la famiglia sicura che Onorato sia stato ucciso.  Sabato scorso il tragico epilogo. Onorato viene trovato morto nella sua auto, con una fascetta stretta al collo. A scoprire il cadavere sono la moglie, l'europarlamentare Francesca Donato, e la figlia che hanno rintracciato l'auto seguendo il segnale del gps.

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