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Palermo, lo spaccio allo Sperone anche davanti ai bambini: ecco come funzionava

Indagini soprattutto per quanto riguarda l'area tra viale Di Vittorio, Passaggio e Trimarchi, con il delinearsi dei ruoli di alcuni degli indagati

Allo Sperone si spacciava anche davanti ai bambini piccoli, senza nessuna problema. Lo dicono le indagini degli agenti della squadra mobile e dello Sco, che a Palermo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare del gip nei confronti di 26 indagati. Ventuno di loro sono finiti in carcere, gli altri e 5 ai domiciliari.

Sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso e spaccio di droga. L’indagine, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, ha permesso di assestare un colpo allo smercio di droga nei quartieri Sperone e Brancaccio.

Dopo un'iniziale controllo degli agenti in quelle che storicamente sono considerate tra le maggiori piazze dello spaccio di droga in città, il proseguo delle indagini ha consentito di acquisire elementi idonei a ricostruire quello che succedeva al quartiere Sperone, nell'area tra viale Di Vittorio, Passaggio e Trimarchi, con il delinearsi dei ruoli di alcuni degli indagati.

Attivato un un servizio di video sorveglianza al fine di monitorare in via continuativa e sistematica la presenza e le condotte delle persone sottoposte ad indagini preliminari, con ulteriori servizi di registrazione e di ascolto delle conversazioni intrattenute dalle altre persone sottoposte ad indagini preliminari con i cellulari.

Non c'è voluto molto, secondo quanto si legge nell'ordinanza, a scoprire che quell'era era teatro di una sistematica e continuativa attività di illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, soprattutto di hashish e cocaina, perpetrata da numerose persone quotidianamente sin dalle prime ore del giorno fino a sera tarda, anche in presenza di bambini piccoli, e che il tutto era riconducibile ed inquadrabile in una più ampia struttura criminale, alla quale aderivano numerose persone, articolata secondo i principi gerarchico e della ripartizione delle funzioni. Proprio come una catena di montaggio che funzionava come un orologio.

Le parole del sindaco Lagalla

«Esprimo il mio apprezzamento e il mio profondo senso di gratitudine nei confronti del Questore e della Squadra mobile di Palermo per la brillante operazione che ha portato all’arresto di 26 persone, smantellando, così, una vasta rete di spaccio di stupefacenti tra lo Sperone e Brancaccio. Un altro segno tangibile del grande impegno che tutte le forze dell’ordine, coordinate dalla magistratura, stanno mettendo in campo per contrastare il traffico di droga in città». Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

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