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A Palermo l'addio a Samuele Fuschi, la dura omelia del sacerdote: «Una città che sembra dimenticarsi dei suoi abitanti»

Nella chiesa di San Saverio all’Albergheria i funerali dell'uomo morto in viale Regione Siciliana a causa di una buca nell’asfalto

«Ce lo avete ammazzato». È il grido di dolore che si leva fuori dalla chiesa di San Saverio all’Albergheria, dove questa mattina (20 maggio) sono stati celebrati i funerali di Samuele Fuschi, il trentottenne morto lo scorso giovedì pomeriggio in viale Regione Siciliana a causa di una buca nell’asfalto.

Tutto il quartiere ha partecipato alla celebrazione religiosa, dando il proprio sostegno alla famiglia Fuschi, straziata dal dolore e dal vuoto lasciato da Samuele «che dovete lasciare riempire dalla fede - ha detto il parroco, don Massimiliano Lo Chirco - questo spazio di dolore che si sta amplificando dovete lasciarlo alla fede».

Don Lo Chirco ha voluto parlare alla famiglia e in particolare ad Alessio, il figlio più grande: «Ho visto l’intervista - ha detto il sacerdote - dove dicevi che ti vuoi occupare delle tue sorelle: occupati anche della tua fede. In quella fede devi sostenere sì la tua famiglia ma prima di tutto te stesso. Proprio ieri abbiamo celebrato la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo che deve rinnovare la terra ma mi sa tanto che questa terra non la vogliamo rinnovare, le cose piacciono già così come sono. E poi le cose succedono. Una città che sembra quasi dimenticarsi di tutti i suoi abitanti, quasi sembra non ci voglia».

Le parole del sacerdote scivolano tra i banchi della chiesa, dove il quartiere sta piangendo Samuele. Al termine della funzione, ad attendere in piazza il feretro di Fuschi, delle colombe, lasciate libere di volare al momento dell’uscita dalla chiesa, quando la famiglia, tra gli applausi commossi dei presenti, ha dato sfogo al proprio dolore.

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