Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Strage di Altavilla, uno dei fratelli di Dio perde un altro difensore

Massimo Carandente vorrebbe uscire dal carcere, per questo avrebbe più volte «incalzato» il suo avvocato chiedendogli di fare di più. Un segnale che l'uomo non si sarebbe ancora reso conto della gravità dei fatti. Anche per questo è «venuta meno la fiducia» e Rocca ha rimesso il mandato

Si crede innocente e vorrebbe uscire dal carcere entro giugno, per questo avrebbe più volte «incalzato» il suo avvocato chiedendogli di fare di più. Un segnale indiscutibile che non si è ancora reso conto della gravità della situazione in cui si trova. Anche per questo motivo Marco Rocca, il legale che fino a ieri difendeva Massimo Carandente, ha rimesso il mandato perché sarebbe venuto meno il rapporto di fiducia con il cliente. «Gli ho spiegato che non è solo chiedendo scusa che si può andare via, evidentemente non ha ancora afferrato che le accuse nei suoi confronti sono pesantissime», ha spiegato Rocca che ha già formalizzato la sua decisione in attesa di essere rimpiazzato probabilmente dal collega Salvatore Cusumano, in precedenza già nominato sostituto processuale. Sabrina Fina, invece, continuerà ad essere assistita dall’avvocato Franco Critelli Jasper che deve ancora presentare la richiesta di interrogatorio rivolta ai magistrati di Termini Imerese per fare in modo che i «due fratelli di Dio» possano esporre la propria versione dei fatti ribaltando così la narrazione di Giovanni Barreca e della figlia diciassettenne, i quali puntano il dito contro di loro ritenendoli responsabili degli omicidi di Antonella Salamone e di Kevin e Emanuel di 16 e 5 anni.

Nella loro ricostruzione la coppia avrebbe ammesso di essere andata via prima che esplodesse la violenza addossando tutte le responsabilità del massacro all’ex imbianchino e alla figlia minorenne, unica sopravvissuta. Quest’ultima, nel corso di un drammatico faccia a faccia con il procuratore dei minorenni, avrebbe però rivelato che sarebbero stati Sabrina e Massimo ad avere convinto sia lei che il padre ad accanirsi contro la mamma e i fratelli. La svolta potrà arrivare solo dagli accertamenti tecnici: il sostituto procuratore di Termini Imerese, Manfredi Lanza, sentirà tutti i protagonisti solo quando sarà possibile metterli di fronte alle prove raccolte, a partire dai risultati dell’esame sui tabulati e sulle celle dei telefonini, da cui sono stati estrapolati anche video, audio e chat.

Ogni dichiarazione, quindi, sarà valutata grazie ai riscontri che permetteranno di stabilire «chi ha fatto cosa» e in che tempi e modalità si sono sviluppate le torture che avrebbero dovuto liberare la famiglia dalla presenza del diavolo. Verifiche molto attese da cui si potranno comprendere alcuni aspetti importanti della vicenda, a partire da quella del presunto santone che avrebbe parlato a lungo al telefono e scambiato messaggi con Carandente fornendogli le indicazioni per bruciare e seppellire il corpo di Antonella nel giardino davanti alla casa. Un punto su gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza per scoprire chi potrebbe essere questa figura - o se esiste davvero - ed eventualmente capire se ha svolto un ruolo a distanza sia nella fase della preparazione ma anche durante i momenti più cruenti del rito che sarebbe dovuto servire per scacciare il demonio.

Intanto Barreca, trasferito a Enna per la sua sicurezza e sia pure tra tante farneticazioni per via del delirio in cui è precipitato, incontrerà oggi il suo avvocato Giancarlo Barracato, la criminologa Roberta Bruzzone e lo psichiatra Alberto Caputo per completare la consulenza di parte mentre domani i tre si sposteranno nella villetta di Altavilla Milicia per compiere un sopralluogo che dovrà servire a cristallizzare alcuni dettagli venuti fuori dalle indagini.

Caricamento commenti

Commenta la notizia