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Palermo, la Rap parte civile al processo contro gli assenteisti: «Nessuno sconto a chi infanga l’azienda»

Sono 17 i dipendenti accusati di essersi allontanati dal posto di lavoro senza giustificazione, il presidente Todaro ha annunciato la costituzione di parte civile al processo e anche «provvedimenti disciplinari durissimi per il danno patrimoniale e di immagine»

Giuseppe Todaro, presidente della Rap (foto Alessandro Fucarini)

Si è celebrata ieri (7 marzo), presso la V sezione del Tribunale monocratico di Palermo, l’udienza pre dibattimentale del processo a carico dei 17 dipendenti Rap imputati dei reati di truffa aggravata e false attestazioni.

La Rap, come annunciato ad ottobre 2023, quando l’indagine divenne di dominio pubblico, si è costituita parte civile nei confronti di tutti gli imputati chiedendo, ad ognuno, il risarcimento totale del danno patrimoniale cagionato all’azienda, compreso il danno di immagine.

I reati contestati agli imputati, che erano soliti allontanarsi dal posto di lavoro, senza giustificazione alcuna e in maniera prolungata, per attività non connesse allo svolgimento dei propri compiti, sono state accertate da una articolata indagine condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Piazza Verdi, sotto il coordinamento della Procura.

In attesa dell’udienza, fissata per il 12 aprile prossimo, più della metà degli indagati ha già anticipato la richiesta di messa alla prova.

Duro il commento del presidente della Rap Giuseppe Todaro, che annuncia «provvedimenti disciplinari durissimi per il danno patrimoniale e di immagine». «Noi – aggiunge Todaro – andremo avanti per la nostra strada e non faremo nessuno sconto a chi infanga l’azienda. Tanto più per i casi di assenteismo che, oltre a danneggiare l’azienda, sono un affronto e un’offesa nei confronti dei tanti lavoratori onesti che ogni giorno fanno il loro dovere con abnegazione e rispetto della città».

 

 

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