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Palermo, un altro locale nel mirino degli spacca vetrine: colpito Pomo&Pomo di via Catania

Uno dei titolari: «Episodi del genere rovinano la reputazione della nostra città». Indagini in corso, al vaglio i video delle telecamere

Un grosso masso lanciato contro l'ingresso e la vetrina in frantumi. Nella folle notte dei vandali a Palermo, è stato preso di mira il quarto locale di fila. Si tratta di Pomo&Pomo che si trova in Catania, nei pressi di piazza Diodoro Siculo. Tra il 20 e il 21 gennaio già altre tre attività commerciali sono finite nel mirino degli spacca vetrine: Bolazzi, in piazzetta Bagnasco, uno dei luoghi simbolo della movida, e il Luna Bar, in piazza Sant'Oliva, chiuso da tempo.

Puro vandalismo, nulla sarebbe stato rubato. Così come al bar Dante, lungo l'omonima via, dove un uomo ha lanciato un lavandino contro la porta d’ingresso, andata distrutta. Nel locale di via Catania, di proprietà degli stessi titolari di Sikulo, chi è entrato in azione ha invece rovistato nella cassa, ma non ha trovato nulla. Si è quindi impossessato del salvadanaio che conteneva le mance dei dipendenti, fuggendo subito dopo.

Le telecamere dell'esercizio commerciale hanno ripreso tutto: «Si tratta di una persona incappucciata - spiega Massimiliano Pomo - ha lanciato contro la vetrata un masso pesantissimo. Abbiamo subito denunciato alle forze dell'ordine quello che è successo e fornito i video delle telecamere, ma la situazione non è chiaramente serena. Episodi del genere, oltre a rovinare la reputazione della nostra città sul fronte del turismo, danneggiano enormemente noi commercianti. Le spese per riparare i danni sono a carico nostro, per cambiare il vetro che è stato distrutto abbiamo dovuto sborsare più di mille euro».

E in effetti a Palermo si tratta dell'ennesimo caso. Basti pensare che nelle scorse settimane sono stati presi di mira altri due ristoranti nel centro storico, la libreria Feltrinelli in pieno centro e persino la Rinascente di via Roma e il centro di telefonia del Politeama. In questi ultimi due casi, i malviventi hanno usato un'auto rubata come ariete, per sfondare le vetrine.

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