Tutte le domeniche il comitato si riuniva al Johnny Walker, storico locale di Carini. Tutte le settimane per un paio d'ore chi decideva del mandamento mafioso di Carini si ritrovava lì a discutere, e non certo del tempo. Un particolare che salta fuori dalle intercettazioni dell'operazione antimafia dei carabinieri del comando provinciale, coordinata dal procuratore de Lucia, che ha portato all'arresto di quattro persone (più una finita ai domiciliari), che gestivano la mafia dell'acqua nei dintorni del capoluogo.
Il gip Fabio Pilato ha disposto il carcere per Salvatore Abbate, di 55 anni; Giuseppe Passalacqua, 49 anni; John Pipitone, 42 anni e Salvatore Vallelunga, 43 anni. Ai domiciliari con il braccialetto elettronico Vincenzo Vallelunga, 74 anni. Gli indagati sono tutti di Carini.
In una intercettazione di una persona coinvolta nelle indagini dava un'importante indicazione sull'operatività del comitato, che si incontrava nel locale in maniera apparentemente casuale, dalle 9.30 del mattino fino alle 12 di domenica.
Si incontravano e si davano questi appuntamenti «...Come se nulla fosse», si legge nelle intercettazioni, secondo le parole di una delle persone coinvolte in una conversazione telefonica, ai quali facevamo poi seguito appuntamenti riservati in luoghi lontani.
«No lui che parla là - spiegava - tu ci puoi dire semplicemente ti dovrei parlare me lo puoi dare, concedere un appuntamento... e lui dice vediamoci a tale parte, a tale giorno. Là c'è suo zio, si mettono a parlare come se nulla fosse. Tu vacci con graziosità, considera che ti vengono ad inquietare, con calma».
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