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Lo stupro di Palermo, la difesa al contrattacco: ecco cosa faceva vedere la ragazza sul telefonino

Il primo passo è stato il rinvio di 15 giorni dell'udienza preliminare del diciottenne Riccardo Parrinello, il più giovane del branco che, all’epoca dei fatti, doveva ancora compiere la maggiore età, per il quale la Procura dei minorenni ha chiesto il rinvio a giudizio

È partito il contrattacco della difesa dei sette ragazzi accusati accusati dello stupro di gruppo ai danni di una diciannovenne, avvenuto il 7 luglio in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Il primo passo è stato il rinvio di 15 giorni dell'udienza preliminare del diciottenne Riccardo Parrinello, il più giovane del branco che, all’epoca dei fatti, doveva ancora compiere la maggiore età, per il quale la Procura dei minorenni ha chiesto il rinvio a giudizio. Adesso dovrà comparire nuovamente davanti al giudice dei minori, Maria Pino il prossimo 23 gennaio: lo slittamento si è reso necessario perché l'avvocato Pietro Capizzi ha presentato altri documenti utili per la difesa, gli stessi già depositati dai legali dei sei maggiorenni che hanno scelto il rito abbreviato - che darebbe diritto a uno sconto di pena di un terzo – e per i quali si attende che, a breve, venga fissata la data dell'udienza.

Tra gli atti a sostegno della difesa, raccolte attraverso l'analisi dei filmati delle telecamere e la produzione di alcune testimonianze frutto dell'attività delle indagini di parte, ci sarebbe anche un video che mostrerebbe la ragazza che paga da bere ai sette ragazzi e poi mentre fa vedere sul suo telefonino alcune scene dove lei fa sesso con altre persone. Gli indagati si sono difesi sostenendo che la diciannovenne fosse d'accordo ad appartarsi con loro, una versione completamente opposta rispetto a quella della vittima degli abusi che invece ha sempre ribadito che il rapporto non è mai stato consensuale.

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