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Palermo, il delitto in discoteca: il minorenne confessa ma gli investigatori hanno dei dubbi sulla sua versione

Il ragazzo è stato fermato assieme al fratello maggiorenne. Il primo è accusato dell'omicidio, l'altro risponde di detenzione illegale di arma

Ha confessato il delitto il minorenne fermato ieri (21 dicembre) dalla procura di Palermo per l’omicidio di Rosolino Celesia, chiamato Lino, il ventiduenne ucciso mercoledì notte alla discoteca Notr3. Il ragazzo, che ha 17 anni, è accusato di omicidio volontario e detenzione illegale di arma. Il fratello di 22 anni, finito in manette insieme al minorenne, risponde, invece, di detenzione illegale di arma. Il ragazzino avrebbe ammazzato Celesia con tre colpi di pistola al collo e al torace.

Ieri pomeriggio, forse temendo che i militari dell’Arma fossero sulle sue tracce, ha chiamato i carabinieri, ammettendo solo di avere litigato con la vittima. In un secondo momento, dopo l’arrivo in questura, ha confessato anche l’omicidio. Ma la sua versione è ancora tutta da approfondire. Gli investigatori sospettano, infatti, che il ragazzo possa essersi addossato la colpa dell’aggressione per proteggere qualcuno, forse il fratello. Da minorenne rischierebbe infatti di meno processualmente. Tre video stanno aiutando gli inquirenti a risolvere il giallo: in uno si sentono gli spari, in un altro si vedono dei ragazzi spostare il corpo della vittima, in un terzo viene ripreso l’arrivo dell’ambulanza chiamata dagli amici di Celesia. È probabile che qualche immagine non coincida con la versione del minorenne.

Ancora da capire il movente del delitto: dietro forse ci sarebbe una lite scoppiata all’interno della discoteca tra i due fratelli e Celesia. Domani si dovrebbe svolgere l’udienza di convalida dei due fermi

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