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Palermo, trovata alla Vucciria l'auto del tentato colpo alla gioielleria Cipolla

I carabinieri l'hanno rintracciata al vicolo della Rosa Bianca dopo la segnalazione di alcuni residenti

Ritrovata l'auto usata per il mancato colpo alla gioielleria Cipolla

Trovata l’automobile utilizzata dalla banda di cinque uomini che lo scorso 26 agosto ha tentato il colpo alla gioielleria Cipolla di via Giovanni Meli. Una Suzuki Swift grigia, su cui i carabinieri hanno messo le mani grazie all’allarme lanciato da alcuni residenti di vicolo della Rosa Bianca, all’interno del quartiere della Vucciria.

«Alcuni di loro - spiega il vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao - mi hanno contattato perché avevano notato che sotto le loro abitazioni era stata abbandonata una macchina». I residenti, già invasi dalla spazzatura che non ha risparmiato neanche una statuetta votiva della Madonna in via dei Coltellieri, hanno contattato la circoscrizione sperando in una pronta rimozione del mezzo prima che questo potesse diventare ricettacolo di immondizia e topi. Poi la sorpresa: «Più la guardavo e più la associavo ai tanti video in rete pubblicati anche da gds.it - spiega Nicolao - così ho chiamato i carabinieri e una volta giunti sul posto, dopo alcuni accertamenti, hanno confermato che fosse la macchina ripresa dalle telecamere della gioielleria». Ironia della sorte, il mezzo è stato abbandonato proprio a pochi passi dall’esercizio commerciale oggetto dei desideri del gruppetto: a separare il vicoletto da via Meli, infatti, ci sono solo poche centinaia di metri.

Gli imprenditori che nei giorni scorsi sul Giornale di Sicilia si erano fatti portavoce del sentimento e del clima che vivono gli esercenti del centro storico, esprimono soddisfazione: «È un primo passo - dice Manuela Monaco - la ciliegina sarebbe leggere che li hanno presi. Spero che la situazione cambi in fretta per tutti». Per Nicolao, «è il segno dell’importanza delle circoscrizioni- dice - primi anelli di congiunzione tra le istituzioni e i cittadini. Bisogna arrivare ad un rapporto diretto tra noi e il Comune».

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