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Notte di fuoco e paura a Campofelice di Roccella: «Cinque ore nell'inferno»

Il racconto di un residente: "Abbiamo cercato di spegnere le fiamme con secchi e pompe, abbiamo vissuto un incubo"

«Erano da poco trascorse le 20, quando è divampato l'incendio. Da quel momento in poi abbiamo vissuto l'inferno: le fiamme sono partite dalla strada statale 113, ma hanno rapidamente raggiunto il belvedere». A Campofelice di Roccella in pochi minuti il fuoco ha divorato tutto ciò che ha incontrato, ma l'enorme rogo è stato spento soltanto intorno all'una di notte.

Mimmo Scialabba abita nella località costiera in provincia di Palermo, ma in una zona che le fiamme non hanno raggiunto. Assieme ad altri residenti, si è così dato da fare per aiutare chi era in difficoltà e ha rischiato di perdere tutto: «Molte famiglie si sono allontanate dalle proprie case, per strada c'erano anziani e bambini - racconta -. Con secchi, pompe e tutto ciò che poteva essere utile abbiamo dato il nostro contributo per cercare di spegnere le fiamme che erano ovunque».

L'intervento dei vigili del fuoco, della forestale e della protezione civile è stato massiccio, ma il fuoco ha ridotto in cenere un grande negozio gestito da cinesi, una falegnameria e ha gravemente danneggiato una villetta. «Una notte da incubo - prosegue Scialabba -, abbiamo vissuto sulla nostra pelle una sensazione di pericolo terribile. Le fiamme continuavano ad espandersi per la presenza di terreni abbandonati, pieni di sterpaglie. A parte il controllo costante che gli organi competenti devono effettuare - prosegue Scialabba - è necessario predisporre degli incentivi per i proprietari di questi terreni. Le sanzioni non bastano, perché in molti si giustificano dicendo di non avere i soldi per tenerli puliti. È necessario agevolarne la bonifica, perché l'incendiario di turno approfitta di queste aree incolte per appiccare i roghi».

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