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Parco Libero Grassi di Palermo, pronti 11 milioni ma resta nel degrado

Resti e carcasse di automobili, roghi che hanno distrutto parte della vegetazione, rifiuti di ogni genere e coppiette appartate

Resti e carcasse di automobili, roghi che hanno distrutto parte della vegetazione, rifiuti di ogni genere e coppiette appartate. Il Parco Libero Grassi, eterno incompiuto, è il simbolo del degrado della costa sud di Palermo, che attende febbrilmente le opere di riqualificazione possibili grazie ai fondi del Pnrr.

La ex discarica di Acqua dei Corsari era stata intestata nel 2013 all’imprenditore ucciso dalla mafia per essersi ribellato al pizzo: un simbolo in una delle più belle e depredate aree verdi della città ma a distanza di dieci anni il giardino non è ancora sorto.

Nel 2018 l’amministrazione comunale aveva verificato la presenza di agenti inquinanti per l’uomo nel sottosuolo tra i quali arsenico, piombo e stagno. Una presenza che rende necessari lavori di bonifica e che dovrebbero essere realizzati con gli 11 milioni di euro ottenuti con il bando regionale Po Fesr 2014-2020: lo scorso 31 maggio la conferenza dei servizi ha dato parere positivo per l’approvazione del progetto, che si trova adesso all’esame di una commissione tecnico scientifica.

Solo dopo la bonifica, l’area di oltre 500 metri potrà essere poi oggetto della realizzazione del parco che i residenti della zona e il resto della città stanno aspettando da anni. Ad oggi, infatti, il parco è un’occasione persa, terra di degrado e criminalità. Il cancello tenuto chiuso da una catena è facilmente aggirabile considerato che attorno non vi è nulla: entrare ed uscire dalla zona è semplicissimo e tutta questa facilità espone il futuro dell'area a un destino di deposito per l’abbandono di automobili, immondizia e altri fenomeni illeciti.

Le segnalazioni nel tempo sono state tantissime ma con il passare degli anni l’animo dei residenti e di chi da bambino viveva l’area verde si è quasi rassegnato.

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