«È stato un incidente, una distrazione, un gioco tra le bambine che si è trasformato in tragedia. Sono distrutta dal dolore, ogni mattina mi sveglio con il terrore che possa accadere qualcosa di brutto, prego e spero che mia figlia si possa riprendere al più presto». A raccontare tra le lacrime il dramma che sta vivendo è Evelin, la mamma della bimba di quattro anni caduta venerdì pomeriggio da un balcone al primo piano di una palazzina in corso dei Mille.
Al suo fianco per sostenerla, il fratello Salvatore e don Ugo Di Marzo, il parroco della chiesa di Maria Santissima delle Grazie in Roccella, che fin dal primo minuto è stato vicino alla famiglia. La piccola e altre due sorelline di 9 e 11 anni sono figlie di genitori separati: il papà, emigrato, è tornato dalla Germania appena ha saputo la notizia, Evelin da poco più di un anno abita in città assieme ai genitori nell’appartamento che si trova vicino alla parrocchia.
Sull’incidente sta indagando la polizia: la bimba era con la nonna e in un momento di disattenzione si sarebbe sporta troppo dal terrazzino. Ma ricostruire con la mamma quanto è accaduto è difficile, perché in questo momento l’unico pensiero è comprensibilmente rivolto alle condizioni della figlia. «Ero appena uscita, perché sto cercando un lavoro e quel giorno avevo un appuntamento - spiega Evelin, che quasi non riesce a parlare per la commozione - e mi hanno telefonato per avvisarmi. Le sorelline erano assieme, mia mamma si è allontanata per andare in bagno e forse la piccola si è affacciata. Non lo so, non ero lì, sono mancata meno di un’ora…».
Intanto la Tac, effettuata all’ospedale Di Cristina, dove la bambina è ricoverata in Rianimazione, ha mostrato leggeri miglioramenti anche se la prognosi è ancora riservata. La funzionalità del cuore è tornata regolare ma a preoccupare i medici sono soprattutto i possibili danni neurologici, che ancora non si sono assorbiti: anche uno dei polmoni sarebbe in sofferenza e c’è il rischio che possa perdere un occhio, danneggiato nell’impatto con l’asfalto dopo il volo di quasi cinque metri.
«Sta migliorando, sia pure con difficoltà risponde agli stimoli dei dottori», è la speranza della mamma. Sui social si è scatenata la caccia a presunte responsabilità, per questo lo zio Salvatore chiede silenzio e rispetto «per mia nipote che sta lottando per la sua vita. In tanti hanno espresso giudizi che non stanno né in cielo né in terra. Vorrei dire a queste persone di stare in silenzio. Se vogliono possono pregare ma devono smetterla di scrivere bugie come quella della rissa a cui avrebbero partecipato i parenti. Una storia completamente inventata».
In un primo tempo era infatti circolata la voce - poi risultata infondata - di un’aggressione ai soccorritori. All’accorato appello di Salvatore si è unita anche la mamma della bimba: «Pretendo rispetto per il dolore che provo e per mia figlia. Questo non è un gioco, sono stanca di sentire falsità». E don Ugo, raccogliendo l’invito dei parenti, ha invitato i fedeli e l’intera comunità a sostenere «Evelin e le sorelline. Il Signore - dice il parroco - le aiuti in questo momento così difficile e anche noi dobbiamo continuare a far sentire la nostra vicinanza e la nostra amicizia. Stiamo cercando una casa dove questa famiglia possa vivere in affitto, chi ha disponibilità ci contatti».
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