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Covid, gli aeroporti siciliani preparano il corner per i tamponi

Lo spazio per i tamponi rapidi all'aeroporto di Palermo in una foto del 2021

Per adesso è solo un’ipotesi, ma sulla spinta degli allarmi che arrivano dalla Terra del Dragone, la macchina della prevenzione è già partita: dopo l’ultima ordinanza anti-Covid del ministero della Salute, che obbliga i cittadini cinesi entrati in Italia al test antigenico in aeroporto e in caso di positività al molecolare, con successivo sequenziamento, presso gli scali di Palermo e Catania potrebbe tornare un’area dedicata ai tamponi, come accaduto nei mesi più bui della pandemia. Ieri, difatti, l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha ordinato al Falcone e Borsellino di mettere a disposizione un corner ad hoc, che la Gesap, la società di gestione aeroportuale, ha prontamente individuato negli spazi del Terminal C, mentre anche la Sac di Fontanarossa si è resa disponibile a riallestire un luogo deputato allo screening.

Ma il servizio verrà realmente attivato o no? E da chi sarà svolto, considerando che le nuove direttive coincidono con lo smantellamento delle strutture commissariali per l’emergenza epidemica, che in passato, a Palermo e Catania, hanno garantito il monitoraggio dei passeggeri in arrivo? Per rispondere alla prima domanda, rimarca Claudio Pulvirenti, direttore regionale degli Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera che fanno capo al ministero, «bisogna interpretare il testo dell’ordinanza, e capire se l’obbligo del tampone riguarda unicamente i voli diretti», coinvolgendo così i soli aeroporti di Roma e Milano, «dove i test sono già scattati», oppure anche le tratte indirette, «dunque le triangolazioni, che metterebbero in gioco gli scali siciliani, dove non ci sono aerei provenienti dalla Cina, ma un cinese può benissimo arrivare facendo tappe intermedie».

In effetti, il testo ministeriale annovera «tutti i soggetti in ingresso dalla Cina», senza distinzione tra voli diretti o indiretti: una precisazione, continua Pulvirenti, «che aspettiamo nelle prossime ore, attraverso circolare. Noi ci teniamo pronti, anche se, in caso di attivazione del servizio, si riproporrebbero le criticità che ben conosciamo». Almeno tre, le stesse riscontrate dopo le ordinanze, nazionali e regionali, che in pandemia hanno riguardato un lungo elenco di Paesi, dall’India fino a Malta. La prima riguarderebbe le compagnie aree, obbligate, anche stavolta, a richiedere ai passeggeri in questione un test negativo all’imbarco, ancor prima del tampone da effettuare all’arrivo: una pratica, fa notare Pulvirenti, «che è stata spesso elusa». La seconda criticità consiste invece nell’obbligo in sé: i cinesi, in teoria, una volta sbarcati devono sottoporsi al test, «ma come già accaduto in passato per passeggeri di altre nazionalità, non sarà facile far rispettare la disposizione».

Infine, si riproporrebbe il problema delle “triangolazioni lunghe”, perché «se è abbastanza semplice sapere quando un cittadino straniero fa scalo, per esempio, a Parigi per arrivare subito dopo in Sicilia, tutto si complica se la tappa parigina si trasforma in soggiorno». Molto più chiara, invece, la questione del personale: chi farà i tamponi, considerando che l’Usmaf è a corto di sanitari? Di certo non le strutture commissariali dirette a Palermo da Renato Costa e a Catania da Pino Liberti, che ieri, in vista di Capodanno, quando la macchina emergenziale andrà in soffitta chiudendo un’era durata oltre due anni, si sono incontrati nel capoluogo etneo per dare, sottolineano entrambi, «il caloroso e dovuto commiato ai “nostri” ragazzi, ai medici, infermieri, tecnici e amministrativi che hanno arginato l’avanzata del virus nell’Isola» e che fino al 31 dicembre, rimarca Costa, «saranno alla Fiera del Mediterraneo per fare vaccini, come gli i soldati giapponesi rimasti nella giungla».

È ovvio, dunque, che gli eventuali tamponi in aeroporto saranno somministrati dal personale delle Aziende sanitarie provinciali. L’Asp di Palermo ci sta già lavorando, oltre a comunicare l’intenzione di mantenere, in questa fase, il servizio tamponi e vaccini alla Fiera, mentre dal 2 gennaio saranno attivati altri tre centri per la somministrazione del siero anti-Covid: all’apertura dell’hub di Villa delle Ginestre, prevista per oggi, si aggiungeranno lunedì prossimo il Presidio «Biondo» di via La Loggia, l’Enrico Albanese di via Papa Sergio I e il Centro dedicato di Tommaso Natale. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito aziendale www.asppalermo.org. Gli utenti avranno la possibilità di prenotare sede, giorno e fascia oraria di somministrazione del siero o registrare l’accesso ai drive-in.

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