Ha risposto alle domande del gip Nicola Aiello, Vincenzo Cusumano, 76 anni, il titolare del residence di Cinisi al centro della sparatoria di sabato. Nel corso di una lite con due clienti del residence ha tirato fuori la pistola e ha sparato e ferito padre e figlio.
Cusumano, difeso dagli avvocati Aldo Ruffino e Paolo Grillo, ha confermato quanto aveva già detto al pm Enrico Bologna. Ha detto di essersi difeso perché sarebbe stato aggredito dai due affittuari, palermitani: il padre ex dipendente dell’Amat in pensione e il figlio, che lavora presso una ditta di rimozione auto.
I due trascorrevano le vacanze nel residence in via Porrazzi da quattro anni. «Quest’anno - ha raccontato il proprietario della struttura che ha una decina di villette che affitta per i mesi estivi - sono nati problemi con i consumi dell’energia elettrica. Gli altri ospiti del residence contestavano i costi delle bollette, alte per le nove famiglie e basse per padre e figlio. Erano nate questioni su come mai nella villetta affittata a loro i consumi fossero così bassi».
Nel corso della lite l’ex dipendente dell’Amat avrebbe ribadito di non voler pagare l’affitto e ha respinto le accuse sull’energia. Così, avrebbe sferrato un pugno a Cusumano. «Ho avuto paura e mi sono difeso - ha raccontato il proprietario della struttura durante l’interrogatorio -. Mi hanno ferito al volto con un pugno». Cusumano ha estratto una delle due pistole detenute legalmente e ha sparato. Ha colpito all’addome il padre e all’inguine il figlio, poi si è allontanato dal residence. I carabinieri della compagnia di Carini e l’avvocato lo hanno trovato allo svincolo autostradale. I due feriti, portati in ospedale, non sarebbero in pericolo di vita. Alla fine dell’interrogatorio il gip ha disposto gli arresti domiciliari.
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