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Mafia, confermato l'ergastolo per il boss di Carini Freddy Gallina

La villa dove è stato catturato Freddy Gallina ( nel riquadro)

La prima sezione della Corte di assise di Appello di Palermo ha confermato la condanna all’ergastolo per il boss di Carini (Palermo) Ferdinando Gallina, detto Freddy. Il capomafia, estradato l’anno scorso dagli Stati Uniti, è stato riconosciuto colpevole di tre omicidi: quelli di Francesco Giambanco e Felice Orlando, avvenuti nel 1999 rispettivamente a Carini e nella macelleria del quartiere Zen di proprietà della vittima, è quello di Giampiero Tocco, rapito e ucciso nell’ottobre 2000, dopo essere stato prelevato da un commando di finti poliziotti mentre era in compagnia della figlia, che allora aveva 6 anni e che venne risparmiata.

Il collegio presieduto da Matteo Frasca ha anche confermato il diritto al risarcimento delle parti civili, i familiari di Tocco, costituiti nel processo con l’assistenza dell’avvocato Emilio Chiarenza. Per i tre omicidi erano già stati condannati altri imputati e i mandanti, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, capimafia del mandamento palermitano di Tommaso Natale: le vittime erano considerate vicine al gruppo contrapposto ai Lo Piccolo. Contro Gallina già nel 2008 c'erano state le accuse del pentito Gaspare Pulizzi, non ritenute sufficienti perchè isolate: dopo il pentimento di Antonino Pipitone, avvenuto nel 2015, «Freddy» aveva preferito espatriare e riparare negli States, dove però nel 2017 era stato arrestato per ingresso illegale nel Paese. L’estradizione è avvenuta solo a distanza di 4 anni.

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