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Palermo, il Centro don Puglisi nel mirino: rubata la pompa dell’acqua dopo la reinstallazione

Dopo il furto della pompa dell’acqua che alimenta Casa Albayt, la struttura del Centro d’accoglienza Padre Nostro, voluto dal Beato Giuseppe Puglisi per dare ricovero alle mamme con bambini che hanno subito abusi, violenza e maltrattamenti, furto avvenuto di notte lo scorso 20 maggio, i volontari della struttura avevano montato un nuovo motorino due giorni fa, ma tre ore dopo anche questo è stato rubato. Lo rende noto il presidente del Centro, Maurizio Artale, che sottolinea come tutto ciò sia accaduto in quello che fu «il regno indiscusso del principe di Villagrazia Stefano Bontate, a 500 metri dal monastero dei frati francescani di Santa Maria di Gesù, dove nella sua celletta venne ucciso Fra Giacinto (al secolo Stefano Castronovo), che unitamente alla Bibbia e al suo breviario teneva in mano una pistola calibro 38».
«Quasi certamente - aggiunge - i responsabili sono da ricercare tra gli abitanti di via Fondo Pecoraro, perché l’alloggio in cui è installata la pompa idrica è a conoscenza soltanto di chi vi abita o comunque di chi ha voluto commettere questo atto ignobile. Chi ha compiuto questo gesto conosce perfettamente le conseguenze che avrebbe causato: non tanto uno sgarbo al Centro d’accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, che già sarebbe tanto, quanto un danno a mamme e bambini privati per giorni di un bene primario necessario come l’acqua. Viviamo fiduciosi che le forze dell’ordine, prontamente intervenute, sapranno assicurare alla giustizia questi delinquenti».

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