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Il blitz antimafia di Palermo, nei verbali anche il concerto di Tony Colombo

Anche il concerto del cantante neo melodico Tony Colombo nel provvedimento dell’operazione «Navel» che stanotte ha portato all’arresto di 24 persone della famiglia di Santa Maria di Gesù a Palermo. Le indagini del Ros dei carabinieri sono state coordinate dalla Dda di Palermo. Il concerto si sarebbe dovuto svolgere - al culmine dei festeggiamenti che si svolgono in via Mendola, a due passi da via Oreto - il 27 settembre del 2019. L’evento fu poi annullato e fu lo stesso cantante di origine palermitana a darne notizia attraverso il suo profilo Facebook: «Volevo comunicarvi che - aveva scritto - mi hanno appena chiamato dicendomi che la Questura di Palermo non ha dato i permessi all’agenzia che doveva organizzare l’evento del 27 settembre in via Amendola e che non ci sarà nessuna manifestazione. Sono amareggiato...». L'evento era sotto lo stretto controllo degli uomini della cosca, in particolare Girolamo Rao e Francesco Guercio.

«In merito alla piena capacità di organizzazione dell’evento in capo agli indagati affiliati al mandamento di Santa Maria di Gesù - si legge nel provvedimento del gip di Palermo - rilevano i contatti intrattenuti in prima persona da Girolamo Rao, al fine di disporre che al programma canoro della festa partecipasse anche il noto cantante neomelodico Tony Colombo in grado di realizzare nella sua carriera concerti con migliaia di spettatori, è assurto alla cronaca a seguito delle modalità con cui è stato celebrato il suo matrimonio contratto nel marzo 2019 con «Tina Rispoli», vedova del boss di camorra Gaetano Marino, assassinato nel 2012». Rao ha intrattenuto diversi contatti sia col cantante sia col padre di quest’ultimo anche in virtù del fatto che la data fissata originariamente (il 28 settembre 2019) non era più disponibile per altri impegni del cantante. Alla fine comunque - il 26 settembre - il concerto non viene autorizzato dalla Questura di Palermo. «Il 27 settembre - hanno rilevato gli investigatori - si aveva modo di documentare che Massimo Mancino, Francesco Guercio, Alberto Cusenza, Luciano Sasso e Vincenzo Portanova si riunivano per leggere l’atto formale della Questura di Palermo, con cui era stata rigettata l’autorizzazione allo svolgimento dello spettacol da tenersi nell’ambito della festa rionale di ViaMendola». E’ stato Cusenza «a porre in visione agli affiliati l’atto» (emesso dalla Questura, ndr).

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