La famiglia di Villagrazia voleva mettere le mani sul mandamento di Santa Maria di Gesù. È uno degli elementi che emerge dall'ordinanza dell'operazione Navel con 24 arresti, portata a termine dai carabinieri e sotto la direzione della Procura di Palermo. Ad essere colpito proprio il mandamento di Santa Maria di Gesù, ipotizzando i reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, rapina e trasferimento fraudolento di valori.
Gli investigatori sono chiari, parlando di "aspirazioni di giungere alla direzione del mandamento di Santa Maria di Gesù-Villagrazia". Una ambizione di comando che nasceva dalla condizione di supremazia assoluta in seno al mandamento in cui gli uomini d'onore di Villagrazia erano venuti a trovarsi dopo gli arresti di tutti gli esponenti di rilievo della famiglia di Santa Maria di Gesù.
Secondo gli investigatori la posizione di vertice era occupata da Giovanni Adelfio, uno degli arrestati di oggi, mentre a Sandro Capizzi (anche lui finito in carcere) e a Salvatore Fileggia erano state affidate le cariche di sottocapo e consigliere.
Per raggiungere il potere ed estendere la propria egemonia i Capizzi avrebbero anche cercato rapporti con altre famiglie. "Al fine di giungere alla riorganizzazione di cosa nostra palermitana - si legge nell'ordinanza -, erano pervenuti a intese strategiche con i Lo Piccolo, insieme ai quali erano divenuti egemoni sostanzialmente sull'intera città, influenzando in tal modo arbitrariamente e indebitamente la direzione delle articolazioni mafiose esterne ai propri ambiti territoriali".
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