L'attacco hacker non ha avuto come conseguenza solo il blocco degli uffici comunali e di tutta la macchina amministrativa di Palermo, ma la minaccia da parte degli autori di pubblicare i dati sul web è diventata realtà. Vice Society, la banda che ha rivendicato l'attacco e che nei giorni scorsi aveva chiesto un riscatto al Comune dicendosi pronta a mettere in rete una valanga di file con dati sensibili, alla fine ha davvero diffuso le informazioni.
Mentre il sito web del Comune è tornato in funzione, c'è adesso questa nuova grana. E, secondo quanto avrebbe annunciato il gruppo di hacker, solo una parte dei dati in loro possesso è stata condivisa.
A breve, dunque, potrebbero essere diffuse altre informazioni. Si tratta di molti atti amministrativi già pubblici, ma anche di altri strettamente sensibili come documenti d'identità di dipendenti della Sispi, numeri di telefono, multe pagate dai cittadini con tanto di nome e cognome, schede di valutazione di ausiliari Amat, verbali di riunioni.
Sul caso sta indagando il pool antiterrorismo della Procura di Palermo. Il reato ipotizzato dai pm coordinati dal procuratore aggiunto Marzia Sabella è l'accesso abusivo informatico con finalità di terrorismo. I magistrati stanno cercando di risalire alla banda di hacker che, il giorno stesso dell'attacco, ha "rivendicato" il gesto dando un ultimatum di 3 giorni all'amministrazione per pagare il riscatto.
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