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Processo Open Arms, l'avvocato Bongiorno attacca il pm: «Toni aggressivi contro il teste»

Matteo Salvini all'aula bunker in una foto dello scorso aprile

Botta e risposta tra accusa e difesa durante la deposizione di Fabrizio Mancini, direttore del Servizio Immigrazione del ministero dell’Interno, al processo Open Arms che vede imputato a Palermo di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il leader della Lega, presente in aula, è accusato di aver rifiutato illegittimamente lo sbarco ai profughi soccorsi dalla nave della ong catalana nel 2019.

Durante la deposizione il pm Gery Ferrara ha contestato al teste delle contraddizioni con le dichiarazioni rese precedentemente al Tribunale dei Ministri. Per il legale di Salvini, l’avvocato palermitano Giulia Bongiorno, i toni del pm sarebbero stati aggressivi. Il presidente del tribunale Roberto Murgia ha sospeso l'udienza chiedendo alle parti di rasserenarsi.

Successivamente il processo si è nuovamente fermato ma per un problema del tutto diverso, ovvero un guasto elettrico che ha costretto il collegio presieduto da Roberto Murgia ad interrompere temporaneamente l'udienza. Sembra che sia stata utilizza una presa che avrebbe causato un cortocircuito al sistema audio dei microfoni.

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