Il furto con spaccata a Palermo, al negozio I gioielli della Corona di via Mariano Stabile, non è un caso isolato. I commercianti vivono nel terrore di una chiamata, notturna o mattutina, negli orari di chiusura. «La mattina presto suona l’allarme - racconta con voce tremante Antonio Di Prima, titolare della gioielleria presa di mira ieri alle 6 circa - guardo subito le telecamere e da quella esterna mi accorgo della macchina e dei vetri rotti a terra».
L’attività era stata inaugurata l’11 maggio del 2019 e dopo pochi mesi sarebbe arrivata la pandemia: «Prima il lockdown - afferma l’imprenditore, che è originario di Caltanissetta - e adesso che eravamo in ripresa, il furto. I danni subiti. Considerando la merce rubata, della quale stiamo facendo l’inventario, e i danni al prospetto, saranno centinaia di migliaia di euro, ma quelli che fanno più male sono i danni morali, vedere una propria creatura ferita».
Immediato l’intervento del presidente di Confcommercio, Patrizia Di Dio, che ha subito manifestato ai titolari della gioielleria rapinata la solidarietà propria e dell’associazione di categoria che darà il massimo sostegno: «Guardiamo con preoccupazione ai recenti episodi di criminalità - afferma - che generano inevitabilmente sconforto e paura. È un momento delicato, in una città dove la crisi economica già da anni è un dato di fatto, acuita negli ultimi due dall’emergenza sanitaria e dalle chiusure obbligate». E prosegue: « La soluzione non riguarda solo le forze dell’ordine, nelle quali continuiamo a riporre la massima fiducia, bisogna prendere atto della nuova situazione economica e sociale per trovare insieme le soluzioni possibili per arginare i fenomeni della criminalità e migliorare il presidio del territorio».
Presidio del territorio che viene indicato da alcuni gioiellieri come tra le principali cause: «Non c’è controllo del territorio, siamo abbandonati - dice Alfredo Ragonese Sutera, titolare dell’Antica gioielleria Sutera - si vive in un clima di costante tensione. Ormai svuotiamo le vetrine quando chiudiamo a ora di pranzo e poi ovviamente la sera, la città è totalmente allo sbando, non è solo un problema di gioiellerie». E conclude: «Mi aspetto sicuramente altri colpi».
Anche Alfonso Casarubea, proprietario di Casarubea gioielli, concorda sull’assenza di controllo: «Abbiamo notato che purtroppo non c’è più lo stesso numero di pattuglie di un tempo». E aggiunge: «La preoccupazione è salita in questo ultimo periodo anche per il prezzo dell’oro, che è cresciuto tanto, e può rappresentare una fonte di soldi facili, la sera infatti togliamo la merce dalle vetrine. Quello che ho notato - aggiunge - sono anche gli orari dei colpi: alle 5, 5:30 del mattino, quando la città è praticamente già sveglia, questo è sintomo anche della paura che ha la gente, che tende a non intervenire».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia