«Ho visto Gaetano Scotto in Canada, al matrimonio di Vito Rizzuto. Alfonso Caruana mi disse: 'Questo è ricercato come te, tu per fattori che non avevi fatto e lui invece per l’omicidio di un poliziotto assieme alla moglie in stato interessante"». Lo ha detto oggi il collaboratore di giustizia (uscito dal programma di protezione) Oreste Pagano, deponendo al processo per il duplice omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi a colpi di pistola il 5 agosto 1989. Il processo si celebra con il rito ordinario, nell’aula bunker del carcere Ucciardone, davanti alla Corte di assise presieduta da Sergio Gulotta (giudice a latere Monica Sammartino). Imputati in questo procedimento sono il boss Gaetano Scotto (accusato di duplice omicidio aggravato in concorso) e Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento. Il boss Nino Madonia aveva scelto il rito abbreviato è stato condannato all’ergastolo ed è in corso il processo di appello.
Il collaboratore Oreste Pagano è stato socio in affari di Alfonso Caruana, uomo di Cosa nostra d’oltreoceano, emigrato in Canada, con solide amicizie nella 'Ndrangheta, considerato uno dei più grandi personaggi criminali degli anni Novanta. Pagano, sentito come testimone assistito, ha esordito dicendo: «Io non collaboro se non ho il programma di protezione» ma il presidente Gulotta lo ha ammonito precisando che «dinnanzi alla Corte non si mercanteggia». L'accusa - rappresentata da Domenico Gozzo e Umberto De Giglio - ha fatto presente che tutto quanto era possibile dal punto di vista legislativo era stato fatto e che non è possibile un nuovo programma di protezione se non ci sono dichiarazioni nuove, precisando che ha avuto tutto ciò che era previsto dalla legge. Chiusa questa parentesi e acquisiti i verbali l’avvocato Scozzola ha formulato alcune domande. Pagano - classe '38 - che lamenta gravi problemi di salute ed economici - ha confermato di avere «partecipato al matrimonio in Canada e qui Alfonso Caruana mi disse: 'Questo è ricercato come te, tu per fattori che non avevi fatto e lui invece per l’omicidio di un poliziotto assieme alla moglie in stato interessantè». Alla domanda del presidente Pagano ha precisato: «mi fu presentato come Gaetano Scotto».
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