Il percorso che ha compiuto ieri nel suo ultimo viaggio, Carlotta chissà quante volte lo avrà fatto in vita sua: dalla casa dov’era nata e cresciuta, in via Di Giovanni, a Palermo, fino alla scuola, all’istituto professionale dei mestieri di via Mater Dolorosa. È anche entrata un momento, come fosse un saluto. L’ultimo. I funerali di Carlotta Rosano, la ragazza morta domenica mattina in un terribile incidente in viale del Fante, sono stati come sono quelli di una giovane di 18 anni: strazianti. Tra palloncini e cartelloni, in tantissimi erano presenti alle esequie. In prima fila un cartello, con una bellissima foto di Carlotta, sorridente e «perfetta», come piaceva essere a lei durante le uscite con le amiche: «Certe volte sono triste e penso che vorrei morire, però poi ci penso bene e in realtà non voglio morire, perché la vita è bella».
Un altro poi, con scritto «più bella cosa». Tanti messaggi che esaltano la vita, che parlano di com’è bello il futuro, ma purtroppo per Carlotta il suo, di futuro e di presente, si è spezzato troppo, troppo presto. «Era una ragazza di quell’età, con sogni e speranze. Solare, allegra», piangono gli amici. Al funerale, nella chiesa San Vincenzo, a San Lorenzo, erano anche presenti gli amici e i professori dell’istituto professionale dei mestieri di via Mater Dolorosa. Carlotta residente nel quartiere di San Lorenzo, frequentava da tre anni il corso di operatore del benessere, indirizzo acconciatore, all’Euroform di Pallavicino.
A dicembre aveva terminato gli esami scritti e presto avrebbe dovuto affrontare la fase pratica per ottenere il diploma. La sia era una vita normale, da adolescenza, ma felice. «Carlotta non vedeva l’ora di prendere la patente – racconta Michela Albamonte, una sua amica – quando era a scuola faceva quiz di continuo». Quando ha saputo della notizia, il tutor della classe frequentata da Carlotta, è rimasto sconvolto: «Non mi aspettavo questa brutta notizia – dice Angelo Gabriele - quando ho letto sui social il suo nome legato all’incidente sono rimasto di ghiaccio. Era una mia alunna, l’ho conosciuta all’età di 15, 16 anni. Una ragazza piena di vita». Già nei giorni scorsi l’istituto l’aveva ricordata con striscioni e cartelloni.
«La direzione di Euroform si stringe intorno al dolore della famiglia per la perdita della cara Carlotta - riferisce Angelo Gabriele -. Questo tristissimo momento possa rappresentare per ciascuno un momento di riflessione per la caducità della vita e per soffermarsi sui veri valori». Anche il parroco ha voluto ricordare Carlotta: «Una ragazza piena di vita, eccezionale - dice -. Quando si perde una ragazza così giovane, non si può fare a meno di chiedersi perchè». Tantissimi, ovviamente, i messaggi che in questi giorni hanno continuano ad arrivare sui profili social della ragazza: una bacheca che si è trasformata da piena d’allegria e di foto a ricordi di una vita che purtroppo non c’è più.
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