Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Palermo Nicola Aiello ha condannato nove persone accusate di spaccio di hashish, marijuana e crack nel quartiere Sperone di Palermo.
Sono stati condannati il ventinovenne Giorgio Leto a 4 anni e 8 mesi e 6 mila euro di multa; il cugino omonimo ventisettenne Giorgio Leto a 3 anni e 4 mesi e 4 mila euro; Franco Pantaleo 6 anni e 20 mila euro; Giorgio Modica 4 anni e 4 mesi e 5 mila e 600 euro di multa; Benedetto Giuliano 4 anni e 5.333 euro; Stefano Bologna 4 anni e 5.333 euro; Maurizio Ribuffo, 3 anni e 4 mesi e 3.555 euro di multa; Rosario Vitrano 3 anni, 20 giorni e 4.333; Gaetano Camarda 3 anni, 20 giorni e 4.333 euro. Altri tre - Rosario Agnello, Michele Bavo e Antonino Leto - hanno scelto il rito ordinario.
Le indagini della sezione Investigativa del commissariato Brancaccio sono durate poco più di un mese, tra ottobre e novembre 2019, e hanno svelato un business da 50 mila euro al mese. Sotto la lente, come definite dagli stessi investigatori, la «via dell’hashish» e la «via della marijuana». Lo Sperone, come emerso dalle indagini, rappresenta una delle piazze di spaccio più ampie da Napoli in giù e vede l’utilizzo di vedette e basi logistiche come magazzini e attività abusive. In poco più di un mese, grazie ai pusher attivi 24 ore su 24, sono state documentate 440 cessioni di stupefacente. I pusher avrebbero agganciato i clienti per strada e li avrebbero portati nell’androne di un palazzo o vicino a un’edicola votiva dedicata all’Immacolata. In un’occasione uno degli indagati è stato visto mentre recuperava alcuni dosi di stupefacente nascoste dietro il simulacro.
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