La speranza dei familiari di Andrea Taormina, lo skipper di Capaci sparito nel nulla il 28 settembre con la sua barca Malandrina nella traversata fra San Vito Lo Capo e Balestrate, poggia su un convincimento che è anche degli inquirenti: in quel tratto di mare non sarebbe avvenuto nessun incidente, nessuna collisione. L’indagine della Procura di Trapani - scrive Vincenzo Giannetto sul Giornale di Sicilia in edicola -, ha appurato il legale dei Taormina, l’avvocato Alessandro Pergolizzi, sarebbe attualmente iscritta con un fascicolo modello 45 che, quindi, riguarda atti che non costituiscono notizie di reato.
L’ipotesi dell’allontanamento volontario, della decisione di far rotta verso la Tunisia senza avvisare nessuno e senza dare notizie ai suoi cari, resta in piedi e, anzi, è avvalorata da una serie di elementi. Poco prima di mettersi in mare, il comportamento di Taormina sarebbe stato diverso dal solito. «Anomalo», tiene a precisare il legale dei familiari. «Ci sono stati una serie di comportamenti che possono far propendere per una scelta personale - ha aggiunto l’avvocato Pergolizzi - e che sono stati indicati agli inquirenti».
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