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La scomparsa dello skipper di Capaci, spunta l'ipotesi di una fuga

Per il momento quella dell'allontanamento volontario è una pista tutta da verificare. La compagna ha detto che alcuni degli oggetti recuperati non appartenevano alla barca di Andrea Taormina

Andrea Taormina, il velista sparito

Si infittisce il mistero della scomparsa dello skipper palermitano Andrea Taormina. Di lui si sono perse le tracce la notte del 28 settembre e ancora oggi le ricerche in mare non hanno dato esito. Tanto che adesso all'ipotesi dell'incidente durante la navigazione si aggiunge anche quella della fuga, dell’allontanamento volontario. Soltanto un’ipotesi al momento, tutta da verificare. Sul caso sono in corso indagini da parte della Capitaneria di porto e le speranze di trovare in vita al velista non si sono spente.

Il fratello, Riccardo, che ha già lanciato un appello alla trasmissione Chi l’ha visto?, invita alla prudenza, restando in attesa di notizie ufficiali da parte degli inquirenti, mentre la compagna, Dalila Violante, chiede che si dia impulso alle ricerche anche con robot sottomarini.

Al momento in mare sono stati ritrovati parabordi e parti bruciate della Malandrina, la barca a vela con la quale Taormina, originario di Capaci, è salpato da San Vito Lo Capo nel tardo pomeriggio di martedì scorso per raggiungere il porto di Balestrate, dove non è mai arrivato. I pezzi recuperati in mare lasciano ipotizzare un incendio a bordo al largo di Castellammare, dove il telefonino di Taormina ha agganciato un ripetitore prima di restare muto.

La compagna sostiene che alcuni pezzi recuperati non appartengano alla Malandrina. «Per me la scomparsa di Andrea resta misteriosa - afferma la donna -. Chiedo ancora aiuto, trovatelo. A giugno avremmo dovuto sposarci». La donna racconta che i due vivevano insieme in una casa di via Oreto, a Palermo, e che Andrea Taormina, prima del viaggio in barca, era andato a trovare la madre a Capaci. «Poi aveva preso la sua barca a Balestrate e si era diretto a San Vito, dove era rimasto per circa 4 giorni - aggiunge Dalila Violante -. Poi la partenza la sera del 28 e il silenzio. Chiedo ancora una volta che nelle ricerche vengano impegnati robot che possano scrutare i fondali in cerca del relitto».

La Capitaneria di porto da giorni batte un largo tratto di mare, anche con mezzi aerei, ma dello skipper non ci sono tracce. Riccardo Taormina, temendo un’avaria e un incidente, ha anche chiesto che le ricerche vengano estese sul versante siciliano che guarda la Tunisia.

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