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Mafia a Palermo, Tommaso Natale regno delle estorsioni. Ma due imprenditori denunciano i boss

Un fermo immagine tratto dalle intercettazioni dei carabinieri di Palermo

Due imprenditori hanno denunciato le estorsioni contribuendo al blitz che questa mattina ha portato a otto arresti nel mandamento mafioso di Tommaso Natale a Palermo. Il loro coraggio ha dato una mano agli investigatori, a differenza di quanto è accaduto a Ciaculli dove i commercianti hanno scelto in massa la strada del silenzio.

"Con l'operazione 'Bivio2' i carabinieri di Palermo completano un intervento sullo storico mandamento mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale (che si estende dai quartieri nord della città fino al golfo d Carini)", ha detto il generale di Brigata Arturo Guarino, comandante provinciale carabinieri di Palermo.

"In dieci anni - aggiunge - sono sette le operazioni dell'Arma contro questa struttura di Cosa nostra, della quale seguiamo le gerarchie criminali e le attività sul territorio.
Ancora una volta i figli dei boss che subentrano ai padri arrestati, ancora una volta la documentazione di estorsioni e della violenza che esse portano, soprattutto nel settore edilizio. Ma desidero ringraziare i due imprenditori che hanno denunciato, segno di quella fiducia nella giustizia che cerchiamo di sostenere con tutto il nostro impegno".

La denuncia del pizzo è un elemento cardine dell'operazione di oggi. Una ribellione agli estorsori in un territorio dove il racket resta una delle principali fonti di guadagno dei boss. Dalle indagini sul mandamento di Tommaso Natale è emersa infatti la continua richiesta del pizzo nei confronti delle imprese che operano sul territorio. Gli investigatori hanno accertato 11 estorsioni e due tentativi non andati a buon fine. In due casi, invece, le vittime hanno denunciato spontaneamente le pressioni subite. La cosca faceva profitti con le estorsioni, dietro la minaccia delle intimidazioni, alcune messe in atto con attentati incendiari. Ma puntava anche agli appalti per i lavori sulle strade del quartiere.

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