Si apre un piccolo spiraglio verso la ripresa del diciassettenne ricoverato in gravi condizioni nella Prima Rianimazione dell'ospedale Villa Sofia di Palermo dopo aver battuto violentemente la testa per essersi tuffato a Mondello. I medici sono riusciti a "svezzare" (come si dice in termine tecnico) dalle macchine il ragazzino, fino a stamani in coma farmacologico, ed estubarlo, adesso riesce a respirare autonomamente.
Si accende dunque una speranza per il giovane dopo il delicatissimo intervento di neurochirurgia cui è stato sottoposto per la severa frattura cervicale riportata dopo essersi tuffato da un punto del vecchio stabilimento balneare di Mondello. La prima cosa che il 17enne ha chiesto è stato di potere vedere mamma e papà e potere conoscere chi lo ha soccorso subito dopo pochi secondi quando le sue condizioni sono apparse gravi.
Secondo una prima ricostruzione il C.L., residente a Romagnolo, domenica aveva raggiunto la spiaggia di Mondello con un amico per una giornata al mare. A un certo punto, mentre si trovava in acqua, avrebbe deciso di spostarsi nella zona solarium del vecchio stabilimento usando la scala in metallo, avrebbe scavalcato la ringhiera e poi si sarebbe tuffato sbattendo la testa e provocandosi una frattura alla colonna vertebrale. Sull'episodio indaga la polizia.
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