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Coronavirus, a Palermo due contagi in due giorni. Il sindaco: bene, ma teniamo alta la guardia

Pochissimi nuovi casi Covid in città e anche in provincia. Orlando: le esagerazioni della movida non devono diventare lo standard

Due nuovi contagi Covid oggi a Palermo città. Due soltanto, ma il bollettino di sabato aveva dato «0» e quindi si sperava nella conferma.

Nulla di preoccupante: i dati sono comunque molto bassi e ribadiscono che la diffusione del virus si è pressoché fermata. E la considerazione vale per l’intera provincia, che a sua volta fa segnare numeri da temperatura siberiana.

I numeri di ieri e oggi

Sembra un’eternità e invece sono passati nemmeno tre mesi da quando Palermo entrò in zona rossa. Il 9 aprile fu infatti il momento più buio per la provincia, dichiarata tutta quanta al massimo delle restrizioni. Per due settimane, fino al 22. E qualche giorno prima il capoluogo aveva fatto da apripista con il tira e molla fra Comune e Regione e la decisione finale di dichiarare il lockdown estremo. Oggi Palermo può rifiatare. Due contagi in provincia sabato e zero a Palermo città, ieri altri due in provincia (Bagheria e Marineo) e altrettanti nel capoluogo. Il quinto caso attribuito dal bollettino regionale alla provincia di Palermo è in effetti relativo a un migrante sbarcato a Lampedusa, isola che amministrativamente fa capo all’Asp del capoluogo regionale. Dal confronto con Catania la provincia di Palermo esce a testa alta: ieri 37 nuovi casi all’ombra dell’Etna.

Le prospettive

È il segno che c’è da sperare nella fine dell’incubo (almeno fino a settembre) e nell’opportunità di una vera ripresa delle attività economiche penalizzate dall’altalena di aperture e chiusure. Solo che i dati in discesa non devono in alcun modo diventare un «liberi tutti» e non a caso il sindaco Leoluca Orlando ha voluto dare un segnale con l’ordinanza che impone dei limiti orari all’asporto e al consumo di bevande all’aperto, con l’evidente obiettivo di frenare gli assembramenti e la movida selvaggia che tanti guasti ha prodotto ovunque - e quindi non solo a Palermo - sia sul fronte della diffusione della pandemia sia su quello dell’ordine pubblico. La variante Delta preoccupa tutta Europa e dunque deve indurre anche la Sicilia a tenere alta la guardia. C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare: le vaccinazioni. Senza le quali l’immunità di gregge tende a slittare. E il pericolo di un ritorno al «tutti a casa» pure.

Il monito di Orlando

Ma c’è di più e il sindaco di Palermo lo evidenzia con chiarezza. Evitare le esagerazioni, dice Orlando, serve non solo a prevenire i rischi di una ripresa dei contagi, ma anche a garantire la legalità in città. «Palermo - premette - pur essendo la città più grande della Sicilia, ha i numeri più bassi in termini assoluti e ancor più bassi in termini percentuali. Un risultato che è patrimonio frutto dei sacrifici affrontati e della scelta dei quindici giorni di zona rossa, i cui effetti positivi si vedono proprio adesso. Ma questo deve essere considerato un patrimonio non indissolubile. Comel’abbiamo faticosamente conquistato, così possiamo facilmente perderlo». Chiusa la premessa, arriva il monito. In primis, le mascherine. Anche in luogo pubblico, bisogna rispettare l’obbligo di indossarle quando c’è pericolo di assembramento. Poi il sindaco spiega le ragioni del nuovo giro di vite per gli orari di vendita di cibi e bevande da asporto e per la circolazione in alcune vie e piazze del centro storico.

«L’ordinanza è stata adottata non solo in funzione anti-Covid - spiega Orlando - ma anche per garantire l’ordine pubblico. Non a caso è stata concordata con i vertici delle forze dell’ordine. Dobbiamo in qualche modo accompagnare l’uscita dal lockdown evitando gli eccessi». E le cronache di questi giorni in effetti confermano i pericoli della movida. «Capisco che vi sia una gran voglia di dire “adesso basta”, ma da sindaco ho una preoccupazione, che l’eccesso si possa cronicizzare. Alla prima settimana di zona bianca è comprensibile (ma non giustificabile) che si possa esagerare, dopo non lo è più. Io devo pensare al domani e non all’oggi, devo evitare che certi comportamenti diventino lo standard, alimentando un'economia illegale a tutto danno di quella sana. Considero il provvedimento un sostegno alle attività produttive legali».

Insomma, oltre un certo orario meglio porre un freno. «Altrimenti - conclude il sindaco, leggendo un articolo del Resto del Carlino che denuncia come anche a Bologna la movida selvaggia porti devastazioni e violenze in pieno centro - ad avvantaggiarsi della zona bianca saranno soprattutto gli abusivi e gli spacciatori di droga».

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