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Il reddito di cittadinanza a 5 mafiosi tra cui un boss: a Palermo cosa nostra punta sul welfare

Un fermo immagine tratto da un video dei carabinieri

Il welfare della mafia, ma anche la mafia che sfrutta i sussidi a beneficio personale. I carabinieri di Palermo hanno, infatti, accertato che cinque dei sedici fermati oggi nel corso dell'operazione Bivio percepiscono il reddito di cittadinanza.

Tra loro c'è anche Giuseppe Cusimano, accusato di essere il capomafia dello Zen. E' stato lo stesso Cusimano ad organizzare il "welfare della mafia", come lo ha definito il generale Arturo Guarino, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, con una distribuzione di generi alimentari durante il primo lockdown per il Covid.

Il reddito lo hanno percepito anche Andrea Mancuso, considerato uomo d'onore della famiglia di Tommaso Natale, Giuseppe Rizzuto e Andrea Barone accusati di estorsione e minacce e Carmelo Barone, che insieme al figlio Andrea sarebbe stato tra i protagonisti di una sparatoria allo Zen.

Durante una perquisizione a casa di Mancuso i carabinieri hanno trovato 800 grammi di hashish e 600 gr di marijuana. Droga, 200 gr marijuana, è stata sequestrata anche in casa di Francesco Finazzo. Per questo è stato arrestato il figlio Andrea di 28 anni. Un altro figlio è stato denunciato.

IL WELFARE DELLA MAFIA

Il capomafia palermitano Giuseppe Cusimano avrebbe tentato di organizzare il welfare della mafia. Sarebbe stato il punto di riferimento per le famiglie indigenti del quartiere Zen e avrebbe tentato di organizzare una distribuzione alimentare per i poveri durante il primo lockdown del 2020.

"Le indagini ci hanno consentito di scoprire come i mafiosi tentassero allo Zen di Palermo di dare una sorta di welfare mafioso alla gente che aveva bisogno di avere assistenza durante la prima fase del lockdown con sussidi di tipo alimentare - ha spiegato oggi il generale Guarino -. E' un welfare che non porta nulla di buono. Anche in questa occasione i carabinieri hanno dimostrato un'attività pervasiva del controllo del territorio che passava tramite le estorsioni, il pizzo la necessità di ottenere i soldi dal territorio".

Sul tema del disagio economico è intervenuto anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: "L'operazione antimafia condotta oggi conferma l'importanza di impedire che il crimine organizzato possa sfruttare a proprio vantaggio la grave situazione di disagio economico causata dal Covid. Ancora una volta è urgente che lo Stato mostri la sua presenza al fianco di cittadini e imprenditori per evitare che i capitali mafiosi diventino strumento per supplire alla carenza di aiuti alle famiglie e alle imprese".

Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, lancia l'allarme: "Il bisogno per le famiglie e la assenza di liquidità per le imprese in tempo di Covid-19 rappresentano l'occasione per le organizzazioni criminali per accreditarsi con la popolazione ed esercitare il potere mafioso -. Per questo, la magistratura e le forze di polizia stanno svolgendo una attenta attività investigativa e di prevenzione anche grazie alla coraggiosa e preziosa collaborazione di imprenditori che denunciano le pressioni criminali, dimostrando forza e determinazione nel reagire in territori difficili. Lo Stato è sempre vicino alle forze economiche sane".

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