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Anno giudiziario a Palermo: la mafia sfrutta l'emergenza Covid

La pandemia da Covid ha aggravato le condizioni economiche e sociali e ha aperto ampi varchi alle infiltrazioni di cosa nostra.

Lo sottolinea la relazione del presidente della corte d'appello di Palermo, Matteo Frasca, per l'inaugurazione dell'anno giudiziario con un'analisi che sottolinea la capacità della mafia di organizzare un welfare parallelo con il quale è stato stimolato un ampio consenso sociale.

Sulla stessa linea anche le osservazioni del procuratore Francesco Lo Voi e la relazione del procuratore generale Roberto Scarpinato il quale ha sottolineato le difficoltà di quella che ha chiamato una "illusione repressiva".

Tutte le misure di contrasto non hanno infatti prodotto gli effetti necessari. Il fatto è, ha detto Frasca, che la mafia mantiene una imponente forza economica con il traffico della droga e il racket delle estorsioni. La struttura organizzativa di cosa nostra, benché duramente colpita con arresti e condanne, è ancora forte e anzi manifesta una forte capacità di resistenza e di infiltrazione in settori chiave dell'economia e delle istituzioni, specie la sanità.

Il grande latitante Matteo Messina Denaro resta la figura centrale dell'organizzazione che mantiene un carattere "palermocentrico".

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