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Palermo, all'Ismett già vaccinato l'80 per cento del personale sanitario

L’80 per cento del personale sanitario che opera all'Ismett è stato vaccinato in poco più di 5 giorni. Lo rende noto lo stesso istituto attraverso una nota.

La campagna di vaccinazione è partita lo scorso 31 dicembre ed è proseguita anche nel periodo di festa, con l'obiettivo di immunizzare almeno l’80 per cento di medici, infermieri, tecnici e OSS. "Ringrazio tutto il personale sanitario del nostro Istituto - sottolinea il direttore Angelo Luca – che con grande senso di responsabilità ha aderito alla campagna di vaccinazione, rendendosi immediatamente disponibile, spesso anche nei giorni festivi o di ferie. Sono certo che al rientro di chi è in ferie e fuori provincia potremo superare il 90 per cento. Adesso occorrerà attendere 3 settimane per la somministrazione della seconda dose e un’altra settimana ancora per acquisire una immunizzazione efficace. Tra 1 mese, gli ospedali saranno luoghi più sicuri perché con una probabilità del 95% avremo annullato il rischio di trasmissione bidirezionale dell’infezione tra sanitari e pazienti, tra sanitari e comunità ".

Secondo i dati diffusi dall'istituto, da ottobre nella Terapia Intensiva dell'Ismett dedicata ai pazienti Covid positivi, sono stati ricoverati 56 pazienti che hanno avuto una degenza media di circa 24 giorni. Il 41% dei pazienti più gravi, spesso giovani (età media 57 anni, con un range tra 21 e 67 anni) ha avuto bisogno dell’Ecmo (ndr un sistema di circolazione extracorporea che sostituisce la funzione polmonare danneggiata).

Al momento il numero dei ricoveri nella Terapia Intensiva dedicata al Covid rimane elevato e sono 26 i pazienti sottoposti a cure intensive, di cui 13 in Ecmo. "Sappiamo che siamo all’inizio di un percorso, ci vorrà ancora del tempo per vaccinare il 70-80% della popolazione e acquisire quella immunità di gregge che ci permetterà di sconfiggere la malattia - continua il direttore Luca - Dopo gli ospedali, un'altra tappa importante sarà quella di mettere in sicurezza i soggetti anziani e quelli più fragili a causa di malattie croniche. Non è ancora il momento di riporre nel cassetto le buone pratiche comportamentali e le misure igienico sanitarie che tutti conosciamo essere efficaci".

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