Cinque denunce e tre misure cautelari di cui un arresto domiciliare. È il bilancio dei disordini avvenuti lo scorso giugno a Palermo, durante un corteo funebre non autorizzato.
Stamattina, personale del commissariato di polizia Zisa-Borgo Nuovo ha dato esecuzione a tre misure cautelari disposte dal gip su richiesta della procura, con il coordinamento della Squadra Mobile.
Arresti domiciliari nei confronti di R.G., 24enne palermitano; obbligo di presentazione ogni giorno alla polizia giudiziaria, compresi i festivi, tra le ore 16.00 e le ore 18.00, nei confronti di altri due giovani palermitani: D. M.N., di 29 anni, e I.S., di 23 anni. I tre giovani, in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, sono accusati di aver rinchiuso tre operatori di polizia all’interno di una scuola, dove erano entrati costretti a trovare riparo per sottrarsi alle violenze e minacce subite, con l’aggravante "di aver commesso il fatto al fine di eseguirne un altro ed averlo commesso nei confronti di Pubblici Ufficiali".
Per i tre e per altri 5 indagati (cui non è stata applicata misura cautelare), in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, sono accusati di aver "usato violenza e minaccia nei confronti di Pubblici Ufficiali"; di aver colpito, in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, due agenti con calci e spintoni, causandogli ferite guaribili in sei giorni, con l’aggravante "di aver commesso il fatto al fine di eseguirne un altro".
I fatti risalgono allo scorso 21 giugno durante il funerale di Agostino Cardovino, morto il giorno prima in un incidente stradale.
Circa 1000 persone hanno effettuato un corteo funebre non autorizzato, utilizzando diffusori acustici non consentiti e bloccando l’intera sede stradale, anche grazie all’utilizzo di numerosissimi ciclomotori. Gli agenti avevano anche visto esplodere fuochi d’artificio nelle immediate vicinanze dell’abitazione della vittima.
I poliziotti hanno anche visto che da un portone di via Eredia un via vai di persone e approfittando di qualche attimo di distrazione, gli operatori erano entrati e avevano trovato nel sottoscala 4 scatole di giochi pirotecnici ancora confezionate; pericoloso materiale che era stato sequestrato e sequestrato.
Quando il corteo funebre era arrivato in via Eredia, un gruppo di persone, capeggiati da R.G., avendo notato che i fuochi erano stati prelevati e sequestrati, aveva abbandonato il corteo ed inscenato una violenta rivolta verso i poliziotti; questi ultimi erano stati costretti a più riprese verso il muro e colpiti con calci, pugni e spintoni. Due agenti rimasti feriti, con una prognosi di 6 giorni ciascuno.
Tre poliziotti avevano trovato riparo all’interno dell’Istituto “De Amicis” di via Rosso di San Secondo; lì, però, erano stati sequestrati da parte dei tre giovani per circa 15 minuti, durante i quali avevano subìto minacce di morte, in quanto additati di essere “colpevoli” di aver rovinato la “festa”. L’obiettivo dei tre soggetti, infatti, era quello di riottenere il materiale sequestrato ma erano sopraggiunti i mezzi del Reparto Mobile e i tre giovani erano fuggiti.
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