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Bomba al porto di Palermo, l'ordigno è stato disinnescato: i residenti tornano nelle loro case

L'ordigno della Seconda guerra mondiale trovata nella zona del porto è stato disinnescato. L'annuncio è arrivato dal Comune di Palermo. Dopo un breve briefing dal Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Palermo è arrivato il via libera per le oltre 7000 persone che possono rientrare nelle proprie abitazioni.

L'evacuazione di una parte del centro di Palermo era scattata all'alba, intorno alle 6. Il disinnesco vero e proprio era partito intorno alle 9 del mattino.  Alle 10 è iniziato "l'imbraco" della bomba e il trasporto nella "casa matta", realizzata per contenere un'eventuale esplosione accidentale. Alle 11.30 si è arrivati circa a metà delle operazioni di taglio della calotta dell'ordigno, intorno alle 12.30 si è conclusa questa fase.  Intorno alle 14.30 è arrivato l'annuncio che l'ordigno è stato disinnescato. Tutte le operazioni si sono concluse intorno alle 16.15.

L'ordigno bellico, di 600 libbre (272 chili, di cui 100 di esplosivo),  era trovato in un fortino nascosto dall'erba all'interno del Porto durante i lavori per il Passante ferroviario. C'è però chi proprio non ha voluto abbandonare la loro abitazione: ci sono stati interventi delle Forze dell'ordine in 5 punti per "convincere" altrettanto nuclei familiari ad allontanarsi.

Interamente svuotate 63 strade per un raggio di 400 metri dal punto in cui la bomba si trovava. La zona rossa ha riguardato l'area del porto, quella gialla invece è a monte di via Crispi. Oltre che con le forze dell'ordine, l'intera operazione si è svolta con l'ausilio di volontari e della protezione civile, circa 180 quelli in forza al Comune di Palermo. Questi fino alle ore 9.30, in via del tutto precauzionale, hanno verificato la presenza di persone all'interno delle abitazioni della zona rossa.

Sono state circa 500 le persone che hanno usufruito dei mezzi messi a disposizione dell'Amat ed accompagnate presso il punto di raccolta all'interno dello stadio "Renzo Barbera", mentre una ventina di persone con disabilità sono state accompagnate presso il secondo punto di raccolta al Pala Uditore.

Nessuna persona è stata accompagnata al Pala Oreto o in maniera autonoma e per questo la struttura è rimasta chiusa All'interno della zona rossa sono rimasti 3 gruppi di forza dell'ordine in funzione di servizio antisciacallaggio. Le persone positive al Covid-19 sono state accompagnate dal personale dell'Asp e del 118 in luoghi dedicati per il mantenimento dell'isolamento

 

"Abbiamo costruito una camera di espansione - spiega il maggiore Daniele Piazza, che guida gli artificieri che opereranno - in cui verrà fatta brillare una parte della bomba. Il raggio di azione della bomba è di circa 1850 metri ma -  aggiunge - con la camera di espansione è stato ridotto a 400 metri". L’ordigno verrà imbracato e spostato con una gru nella camera di espansione.

"Qui attraverso un macchinario definito swordfish - spiega il luogotenente Giuseppe Carini - sezioneremo la bomba attraverso una lancia che "spara" acqua e sabbia ad alta pressione. La parte non in sicurezza verrà fatta brillare qui dentro, in sicurezza". Nell’area in cui è stato rinvenuta la bomba - nel Porto - operano 12 tra ufficiali e sottufficiali del IV reggimento Genio Guastatori. Dall’inizio dell’anno i militari hanno già eseguito 1500 interventi di bonifica di ordigni ritrovati nel territorio siciliano.

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