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Bomba al porto di Palermo, domani il dissinnesco: 7mila residenti fuori casa

Il porto di Palermo

Ormai mancano poche ore al disinnesco della bomba della Seconda guerra mondiale trovata nella zona del porto di Palermo. Saranno 7mila i residenti che domani, alle 7 dovranno lasciare le loro abitazioni per consentire di far brillare l'ordigno bellico di 600 libbre (272 chili, di cui 100 di esplosivo), rinvenuto in un fortino nascosto dall’erba all’interno del Porto, durante i lavori per il Passante ferroviario.

Si tratta del primo disinnesco (le operazioni andranno avanti fino alle 9) in Italia in era Covid. «C'è stata un’altra evacuazione nel 2016 quando è stata trovata una bomba al Castello a Mare - dice un abitante, Rosario Chiarelli -. Allora tutto andò liscio. Non abbiamo molta preoccupazione. Da casa mia ho visto passo passo i lavori svolti
dall’Esercito che ha preparato con cura tutte le strutture necessarie per mettere in sicurezza l’ordigno. Siamo fiduciosi che presto potremo tornare nelle nostre abitazioni».

Sono 63 le strade, vie, piazze e cortili da evacuare in un raggio di 400 metri dal punto in cui la bomba si trova. Da via Crispi verso il mare - comprendendo quindi tutta l’area portuale - viene indicata come «zona rossa» nella mappa diffusa nelle comunicazioni diramate dal Comune. A monte di via Crispi, invece, la zona gialla in cui vi sono 2.512 famiglie residenti (circa 5600 persone), più circa 1.700 domiciliati non residenti. Ricadono nella zona anche 4 case di cura e 120 portatori di handicap.

Scongiurata l’evacuazione del carcere Ucciardone, ipotizzata in un a fase iniziale. Le operazioni di disinnesco che saranno curate dal reggimento Genio guastatori dell’esercito. Il Comune ha predisposto 3 centri di accoglienza: alla stadio comunale, al Pala Uditore e al Pala Oreto e un centro raccolta a piazza Sturzo da cui partiranno le navette gratuite verso i 3 punti di accoglienza, oltre ai mezzi della Protezione civile.

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