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Ore 16.58, la strage di via D'Amelio: un minuto di silenzio per Borsellino 28 anni dopo

Ore 16.58: 28 anni fa - una domenica come oggi - una nube di morte e cenere, si posò su via D’Amelio. L’esplosione dilaniò i corpi di Paolo Borsellino e degli agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Oggi davanti all’Albero della Pace fatto giungere da Gerusalemme dalla mamma del giudice, si è rinnovata la sfida della memoria e dell’impegno per la giustizia piena sulle stragi.

Sotto il palco allestito, lo striscione «Via D’Amelio, strage di Stato». C'è anche il fratello del magistrato, Salvatore Borsellino: «Non è stata solo mafia. Ormai è certo. Non potremo seppellire Paolo e chi è morto con lui senza l’assoluta, completa verità», ripete.

Presenti il sindaco Leoluca Orlando, il movimento delle Agende rosse, con i loro libretti levati verso il cielo, e diversi cittadini. Nell’ora dell’eccidio vengono pronunciati i nomi delle vittime scanditi dagli applausi. Poi il silenzio, le meste note della tromba, ancora applausi, l’Inno d’Italia, e le agende rosse su in alto, ostinate, per reclamare una nuova stagione di parole che, dopo 28 anni, dia sostanza vera alla domanda di verità.

Continuano intanto le iniziative in via D'Amelio in ricordo del giudice.  In serata quaranta bambini delle scuole «Sandro Pertini» e dell’Istituto Comprensivo "Giovanni Falcone", danneggiate da raid vandalici, parteciperanno alle cerimonie conclusive.

Questa sera inoltre, alle 20.30, all’Ufficio Scorte della Questura di Palermo si terrà una cerimonia commemorativa con deposizione di corone di alloro. L’attrice Pamela Villoresi, direttore del teatro Biondo Stabile, leggerà alcuni passi tratti dal libro "Ti racconterò tutte le storie che potrò", di Agnese Borsellino. La serata si chiuderà con l’attore palermitano Alessio Vassallo che darà voce a un’intervista "marziana" al giudice Paolo Borsellino, scritta dal figlio del magistrato, Manfredi.

Anche stavolta, infine, tante fiaccole in cerca di verità illumineranno la città di Palermo per ribadire che Paolo vive, con le sue idee, i suoi valori, le sue battaglie. A causa delle norme anti covid, non sarà possibile svolgere il tradizionale corteo, pertanto la fiaccolata sarà statica. Il presidio si svolgerà in via Mariano D’Amelio, a partire dalle 20.30, nel rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale. Durante l’evento si esibirà l’artista Salvo Piparo, con il suo "Cunto" su Falcone e Borsellino.

Anche l’Arcivescovo in Cattedrale ha ricordato l’assassinio del Giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta. "La storia che viviamo con tutti gli uomini e tutte le donne è piena di contraddizioni, i cristiani come Paolo Borsellino, e tutti gli uomini giusti, veritieri e di buona volontà, vi stanno dentro condividendo il travaglio del suo cambiamento, della sua trasfigurazione", ha detto l'arcivescovo in u passaggio dell'omelia. "Dal di dentro, portandone il peso con pazienza, sopportando anche la solitudine, immettendovi segni di bene e di giustizia, ricercando sempre la verità, e continuando a sperare fattivamente nel riscatto dal male, che avanza servendosi di logiche e di operazioni di donne e uomini empi. I malvagi che, pur di imporre un potere parallelo, carsico, camuffato, sfruttatore e oppressivo, ardiscono celebrare alleanze subdole e trasversali con i servitori infedeli dello Stato, con quanti per scelta e per mandato dovrebbero servire le istituzioni preposte a garantire a tutelare il bene comune e la giustizia. E poiché ogni logica e ogni potere mafioso, nelle loro diverse articolazioni, sono antievangelici ‒ come zizzania e buon seme non saranno mai assimilabili ‒, i cristiani denunciano che anche l’omissione del servizio alla verità sulle ingiustizie e le violenze mafiose è contro il Vangelo. Il velo che è stato posto come una coltre sulla verità della morte per mano mafiosa di tanti giusti come Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta, può e deve essere tolto. Solleviamolo oggi, non domani! Contribuiamo a togliere questo velo gettato sulla storia di Palermo, sulla storia della Sicilia e dell’Italia intera".

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