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Italiani bloccati in Colombia, c'è anche un palermitano: "Siamo disperati, aiutateci a tornare"

Ottanta italiani sono bloccati in Colombia a causa dello stop dei voli internazionali avvenuto in piena emergenza Coronavirus. Tra questi c'è anche un palermitano che ha lanciato un appello scrivendo alla nostra redazione ([email protected]).

L'uomo fa sapere che da quando è stato proclamato lo stop, c'è stato un solo volo umanitario gestito dall'Ambasciata Italiana ma per alcuni motivi, tra cui la capienza dell'aereo, non sono rientrati tutti.

"Dall'Ambasciata ci hanno comunicato che non ci saranno più voli umanitari italiani - scrive -. Questo implica diversi disagi e crea diverse problematiche a tutti noi, per svariati motivi. Ci dicono che saremo avvisati (non sempre) 2-3 giorni prima del volo e per chi non si trova nella città dove c'è l'aeroporto e deve viaggiare per raggiungerla è un serio problema perchè non ci sono voli e quindi, se lo trovi devi, prendere un taxi privato e pagare per lo spostamento di circa 1000 km anche 800-1000 euro perchè non c'è alcun mezzo di trasporto".

Una situazione sconfortante aggravata anche dalla criminalità: "Le strade non sono sicure e puoi subire attacchi o sequestri, le strade sono disastrose e la città di Bogotà si trova ad alta quota (2000 metri) e la gente che ha problemi respiratori e di salute ha difficoltà ad affrontare questo spostamento".

Il palermitano, tra i tanti problemi che stanno vivendo, spiega anche che "le ambasciate straniere logicamente danno priorità ai loro connazionali e quindi i restanti posti che saranno pochi non soddisfano tutti, cioè non ci permettono di rientrare a tutti, quindi si andrà secondo sorteggio o priorità di urgenza".

"Siamo disperati, vogliamo ritornare nella nostra amata Italia e stiamo facendo anche una raccolta firme. Nel nostro gruppo c'è anche una donna incinta al 5 mese di gravidanza, gente anziana, persone che devono tornare per lavoro ed assistere le famiglie. Vi prego - conclude - aiutateci a ritornare".

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