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La scia di omicidi con la stessa calibro 7,65: è caccia ai killer di Belmonte Mezzagno

La scena del delitto

Gli omicidi di Belmonte Mezzagno, su cui gli investigatori stanno lavorando, sono stati compiuti tutti con lo stesso tipo di arma: una calibro 7,65. Sarà decisivo il risultato degli esami balistici sui bossoli recuperati sulle scene dei delitti per stringere il cerchio attorno agli autori degli agguati. Si capirà dunque se i delitti sono stati commessi da personaggi dello stesso schieramento criminale.

L'ultimo omicidio risale a venerdì scorso, con la morte di Agostino Alessandro Migliore, gestore di supermercati e fratello del boss Giovanni Salvatore. Prima di lui, il 10 gennaio 2019, era toccato all'allevatore Vincenzo Greco, incensurato, genero del boss Filippo Casella. A maggio era stato ucciso il commercialista Antonio Di Liberto. A dicembre è stata la volta dell'agguato contro Giuseppe Benigno, ex autista di Bisconti, scampato per miracolo alla pioggia di proiettili esplosi con una 7,65.

L'articolo di Virgilio Fagone nell'edizione di oggi del Giornale di Sicilia

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