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Omicidio a Terrasini, su WhatsApp l'audio del massacro: "Alberto u risse e u fici"

Alberto Pietro Mulè

Di fondamentale importanza per le indagini sono risultati i messaggi audio scambiati tramite Whatsapp tra alcuni ragazzi testimoni dell'omicidio di Paolo La Rosa, davanti al Millenium di Terrasini. Nell'inchiesta dei carabinieri, come riporta Sandra Figliuolo in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, la collaborazione non sarebbe stata molta, ma i messaggi vocali hanno fornito elementi molto importanti.

Un ragazzo non si capacita per la banalità che avrebbe scatenato l'omicidio: "Min... si può dire per una cretinata, picciò… Una cretinata, almeno, chi sacciu, ti toccano a tuo padre, a tua madre, t'ammazzano a qualcuno della tua famiglia, tu impazzisci e magari ti vendichi… Ma min... accussì! Pi na minchiata, picciotti, a sangu friddu, non ci pensò manco mezzu minuto, ma che minchia avi rint'o cervieddro? Boh…". E poi lascia capire che c'era qualcosa di pregresso: "Min... u risse e u fici, u risse e u fici… risse: 'Stasera cu mi caca a min..., cannarozzi tagghiati'".

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