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Nelle valigie 7.200 euro sottratti al fisco: cinesi in fuga sorpresi all'aeroporto di Palermo

Una famiglia, in partenza per la Cina, aveva deciso di suddividere, in diverse borse, valigie e tasche, circa 7.200 euro in contanti, cercando di eludere i controlli all'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. La moglie, dagli accertamenti svolti tramite le banche dati in uso al Corpo, è risultata aver maturato un debito erariale per oltre 700 mila euro ed è stata denunciata, in concorso con il marito, all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di "sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed autoriciclaggio".

A svelare tutto, i Finanzieri della Compagnia di Palermo-Punta Raisi hanno effettuato una mirata attività di analisi dei soggetti che transitano dallo scalo aeroportuale al fine di individuare violazioni alla normativa che disciplina il trasporto di contanti. Di fondamentale importanza il cash dog “Haira”, specializzato nel contrasto al traffico di valuta.

Per quanto concerne i passeggeri in arrivo, sono state sottoposte a controllo due donne di nazionalità italiana in arrivo dagli Stati Uniti d’America, dove avevano trascorso circa 4 mesi in vacanza, che trasportavano denaro contante per oltre 24 mila euro senza aver effettuato la prevista dichiarazione (obbligatoria per gli importi superiori a 10.000 euro) alle Autorità competenti.

In base alla vigente normativa in materia valutaria, la violazione commessa prevede il sequestro e l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che può arrivare al 50% della somma eccedente il suddetto limite di 10.000 euro. I contravventori, in questo caso, hanno però optato per l’oblazione immediata pagando la sanzione di 200 euro ciascuno.

"Dal 1° gennaio ad oggi - fanno sapere i finanzieri -, nell’ambito di controlli valutari svolti in aeroporto sono stati controllati circa 300 passeggeri in transito, di cui 30 con esito positivo".

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