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Sgomento a Giardinello dopo l'omicidio di Ana, choc e disperazione della madre

Via Alfieri, Giardinello

Sgomento e silenzio, un silenzio quasi surreale a Giardinello. Da ieri, quando si è appresa la notizia, sembra essere calato un gelo, un silenzio di rispetto e vicinanza per la madre di Ana Maria Lacrimoara Di Piazza che è sconvolta da quanto accaduto alla 30enne.

La signora ha trascorso tutto il sabato all’obitorio del Policlinico di Palermo, dove si trova la salma della ragazza, e non si dà pace. Voleva darle un futuro migliore e all'età di 4 anni l'aveva adottata ma purtroppo nulla ha potuto contro la furia omicida di Antonino Borgia.

In via Alfieri, dove viveva la 30enne, nessuno vuole parlare così come nel resto del paese. Gli unici a dire ufficialmente qualcosa sono il sindaco e l'arcivescovo di Monreale. "Sapevo che era una ragazza-madre con alcune difficoltà ma quello che è accaduto è terribile. Impensabile che si possa usare violenza contro una donna, ancor di più se oltretutto sai che è in stato di gravidanza", sono state ieri le parole del primo cittadino di Giardinello Antonio De Luca.

E di perdita di umanità ha parlato, invece, l'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi. "Manca la distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male - ha detto -. Voglio pregare per la vittima, per la sua famiglia e anche per il suo assassino perchè il Signore lo illumini durante l'esperienza che dovrà fare del carcere e possa rendersi conto del male che ha fatto".

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