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La mafia e il controllo delle discoteche a Palermo: ecco il "sistema Catalano"

Andrea Catalano

L’ascesa di Andrea Catalano, 50 anni, da impiegato di una «Onlus» alla mente del business dei buttafuori nel locali notturni di Palermo. È lui il personaggio di spicco dell'inchiesta della direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri sui vigilantes imposti da Cosa nostra.

Dagli inquirenti, come scrive Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia in edicola, Catalano viene ritenuto l'anello di collegamento tra l'ambiente di Cosa nostra e quello dei locali notturni. «Risulta essere una figura trasversale alle dinamiche mafiose - scrivono i pm della Dda - che hanno visto il coinvolgimento di importanti uomini d'onore e sodali del mandamento mafioso di Porta Nuova e Pagliarelli. Vanta una piattaforma relazionale che include esponenti di vertice dell'associazione mafiosa, soggetti nei cui confronti egli ha assunto dei ruoli e delle funzioni sintomatici della sua vicinanza all'organizzazione».

Eppure la sua professione ufficiale è tutt'altra. Catalano è formalmente assunto presso un'associazione che opera nel settore dei servizi di pulizia con la mansione di operaio. Ma dalle indagini sono emersi legami con personaggi di spicco di Cosa Nostra.

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