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Palermo, gli affari della mafia sulle forniture di caffè: dalla prefettura misure interdittive per 4 imprese

Quattro interdittive antimafia sono state emesse dalla prefettura di Palermo nei confronti delle imprese Kaffeina srl, Torrefazione Caffeina di Salvatore D'Oca, la ditta individuale Salvatore Dario Arcuri e l'Expo Sicilia Soc. Coop..

I titolari sono coinvolti nell’operazione di Polizia denominata “Atena”, eseguita il 12 marzo 2019 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, e risultano indagati per vari reati, con l’aggravante di aver operato per avvantaggiare cosa nostra ed in particolare il mandamento mafioso di Porta Nuova.

In manette finirono 32 soggetti ritenuti responsabili. Dalle intercettazioni ambientali è emerso che Francesco Arcuri, arrestato ed indagato, si avvaleva delle imprese, raggiunte da provvedimenti interdittivi, quale mezzo per imporre le forniture di caffè a diversi noti bar della città di Palermo a scapito di altre aziende.

Raggiunta da interdittiva antimafia anche la Expo Sicilia Soc. Coop., che gestiva il pub denominato Great House, poi divenuto Goya Restaurant lounge bar, con sede in Palermo nella via Quintino Sella, formalmente intestata alla figlia di Vito Seidita, arrestato nella stessa operazione “Atena”. Da altre intercettazioni ambientali è emerso che aveva rapporti di interesse economico con elementi di spicco di cosa nostra, tra questi Cosimo Vernengo e il boss Paolo Calcagno, per un periodo al vertice del mandamento mafioso di Porta Nuova, interessati alla restituzione di somme di denaro.

I provvedimenti sono stati comunicati al sindaco di Palermo e alla Camera di Commercio e comportano la revoca delle autorizzazioni rilasciate e l’annotazione nell’albo camerale.

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