Tre persone uccise in tre giorni, un commercialista gambizzato la scorsa settimana. Episodi che hanno messo in allarme la città, ma che secondo il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, non devono far pensare a una escalation di violenza in città.
"Negli ultimi giorni si sono verificati gravi episodi di sangue, è vero - commenta -, ma si tratta di fatti non collegati tra loro, accaduti in un lasso di tempo breve per una pura casualità". L'omicidio di domenica notte e il duplice omicidio dello Zen sono fatti separati che non avrebbero nulla a che fare con la mafia.
"Non ci risulta per nessuno dei due episodi - ha aggiunto - un collegamento con ambiti mafiosi. Quello che ci preoccupa, invece, è sicuramente il rinnovato interesse di Cosa nostra per i traffici di droga e l'uso sempre crescente di stupefacenti tra le persone".
Intanto vanno avanti le indagini sugli omicidi degli ultimi giorni. L'agguato dello Zen ha anche un presunto colpevole, Giovanni Colombo, che già era stato condannato per una rissa aggravata davanti la discoteca Goa dove ha perso la vita il giovane medico, Aldo Naro, e che si è costituito alla polizia raccontando di avere agito per dissapori tra la sua famiglia e quella delle vittime.
Sull'omicidio del quartiere Pagliarelli, nel quale è rimasto ucciso un pregiudicato, Francesco Manzella, vanno avanti gli interrogatori a familiari e conoscenti della vittima. L'uomo è stato ammazzato con un colpo si pistola mentre era in auto. Gli inquirenti ritengono quest'ultimo omicidio legato a contrasti per la gestione delle piazze di spaccio della zona.
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